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Al Direttore | 23 novembre 2014, 13:34

Il fascino di Sanremo e della Riviera raccontato da una pianista matuziana a Pierluigi Casalino

"Raccontare l'Italia di questi anni terribili della grande crisi e viaggiare nel Bel Paese, tra macerie e speranze, per arrivare anche a Sanremo e in Riviera. Come in altre parti del Paese la ripresa passa dall'export. E qui si tratta di un altro export, diverso dal solito export a cui si pensa. 

Siamo in mano alla Russia, si dice, e meno male che molto è stato conservato e custodito del made in Italy, di manualità e di fantasia, di immagine e di saper vivere. Sanremo e la Riviera fanno parte, pur con tanti limiti, di questo minimo che si è salvato dal combinato disposto della crisi dell'eurozona e di quella ucraina. Ma le sanzioni alla Russia, la svalutazione del rublo, il problema dei bonifici e i controlli della Black List hanno fatto perdere fatturato anche all'industria del bello in cui l'Italia è maestra. Magari Sanremo non avrà più molto da offrire, salvo i suoi grandi eventi canori e sportivi, pervasi da quelle atmosfere da leggenda che si respira ancora inconsciamente quando si evoca la Riviera ligure e le sue perle (di un tempo). Tuttavia, come Wim Wenders immaginava in un celebre film un futuristico paio di occhiali capaci di restituire sotto forma di rappresentazione visiva le figure catturate nei sogni delle persone, forse Sanremo e la Riviera cercano di agire di interattività, di immaginazione e di tecnica estetica della memoria. Nel caso di specie probabilmente tentano soltanto di proporre un ambiente simulato di realtà virtuali.

Non è ancora arrivato quindi il momento di cantare il De profundis. Anzi questo angolo di mondo sta per compiere il suo più vero, più efferato, più reiterato delitto: scriversi, raccontarsi. Così è. Come mi diceva una pianista di Sanremo a Durban, Sud Africa, ricordando la Città dei Fiori e paragonando la dolcezza del clima di quel luogo lontano con quello della Riviera di Ponente. Un clima che come 'Nelle creature di Prometeo' genera sempre sorprese anche quando l'ombra tutto avvolge. sempre lei, l'artista sanremasca, concludeva: Sanremo e la Riviera sono come una mostra che emoziona, che istruisce e che racconta. E che una volta di più, ci fa vedere, aldilà di tutto, aldilà della notte, aldilà dei segni del tempo, quante meraviglie contengano i miracolosi labirinti che si snodano in questi luoghi. Spero, sosteneva, di regalarne un briciolo lontano da essi, di restituirne un po' anche nell'altro emisfero: perché il consiglio non può essere che andare a vedere di persona. Vedere almeno ciò che resta.

Pierluigi Casalino".

Redazione

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