Torna il Rally di Sanremo per la sua edizione numero 65 e con esso le sue atmosfere rombanti, di polvere e di gloria. Si stanno infatti scaldando i motori in vista del 13 aprile per celebrare un rito di cui non si può fare a meno: un fascino senza fine che continua a coinvolgere, pur nelle ristrettezze congiunturali che segnano anche lo sport a quattro ruote di una formula che non ha nulla da invidiare alle serie maggiori, ma che gode negli ultimi anni, nonostante le difficoltà, di non meno brillanti richiami agonistici e pubblicitari.
Sanremo, ma anche gli altri rally, stentano, è vero, a sopravvivere, ma non si spengono perché troppo grande è il retaggio di storia e di mito che li sostiene. Il Rally di Sanremo, che ha perso lo smalto mondiale, conserva, tuttavia, grazie ai leoni ruggenti del team Maiga, la scintilla di una competizione che non cessa di suscitare l'ammirazione e l'entusiasmo non solo di chi segue da sempre la gara matuziana, ma anche di una schiera di nuovi e più appassionati fans. E il Rally vive e rivive, dunque, grazie a chi, come i Maiga, sa amministrare tecnica e spettacolo, a chi riesce, come loro, contro ogni speranza a credere nel successo di una manifestazione alla quale Sanremo e la Riviera non possono rinunciare, al pari del Festival della canzone e della Milano-Sanremo del ciclismo.
Il percorso di quest'anno, sicuramente blindato dati i tempi, annuncia, in particolare, uno spettacolo nello spettacolo, labirinto concentrico con prove nelle prove sul lungomare, all'ombra degli yachts: inventato dalla fantasia esplosiva di campioni autentici dello spettacolo come sono i Maiga, il Rally 2018 si inscrive nel circuito cittadino di Sanremo come negli anni 80, riecheggiando il GP di formula 1 del Principato di Monaco, ma configurandosi come una super prova speciale articolata di notevole suggestione e di elevato quoziente agonistico. Un elemento quest'ultimo che farà tornare nella Città dei Fiori la telecamera della Rai.
Su questo aspetto i Maiga cercheranno di ovviare con la consueta loro abilità ed esperienze a quei limiti organizzativi che furono fatali, a suo tempo, alla scelta mondiale del Rally sanremese. Anche per questo i Maiga vanno ringraziati davvero per il loro coraggioso lavoro e per l'incrollabile fede in Sanremo e nel suo Rally. Casalino Pierluigi.
Carlo Alessi