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In Breve

| 31 marzo 2017, 17:00

Slot e tabacchi

Slot e tabacchi

C’erano una volta i sali, poi sostituiti dalle slot. È il mondo che cambia, la ludopatia che avanza, mentre gli incassi di tanti baristi e tabaccai si reggono sul gioco d’azzardo legale. In Liguria la discussione politica imperversa sul futuro delle macchinette mangiasoldi: pare scontata l’approvazione nel prossimo Consiglio regionale dell’emendamento “furbetto” sulla disciplina delle sale da gioco, presentato dalla giunta Toti nell’ambito di tutt’altro provvedimento (“Soppressione del comitato tecnico regionale per il territorio”).

L’obiettivo della Regione è posticipare di un anno l’entrata in vigore della legge del 2012, che prevede limiti molto più severi all’installazione delle slot nei locali pubblici. Rileggi Insider: Proroga d’azzardo La mia opinione non è cambiata di una virgola, nonostante tutte le dichiarazioni di Toti e dell’assessore allo Sviluppo economico, Edoardo Rixi: concedere una proroga è un errore, perché ci sono stati cinque anni di tempo per mettersi in regola e pianificare una strategia d’uscita, in grado di limitare i danni ai commercianti.

Credo che il commercio sano, che voglia anche possedere una funzione sociale e di quartiere, dovrebbe bandire le slot dai suoi spazi. Se poi vogliamo discutere di gioco d’azzardo in senso più ampio, di mini-casinò e riciclaggio di denaro, proliferazione delle video lotterie su internet e così via, di arrendevolezza dello Stato che sul gioco guadagna fiumi di banconote, certamente le macchinette da bar possono apparire il minore dei problemi.

Eppure, non comprendo come Toti possa bollare di “bieco furore ideologico” la legge anti-slot del 2012, agitando lo spauracchio della povertà e della disoccupazione che si verrebbero a creare dopo l’eliminazione di centinaia di apparecchi nella sola Genova. Capisco che il governatore voglia tutelare i posti di lavoro in un periodo di difficoltà economiche generalizzate, ma per farlo ci sono altre vie. Alcune di queste le ha citate lo stesso Toti: incentivi fiscali per le attività che dismettono le macchinette, percorsi di cura per i ludopatici nella sanità pubblica. Tuttavia, l’impressione è che la giunta sia intenzionata a mantenere un piede in due scarpe, slot e tabacchi per l’appunto. E tra un anno si vedrà.

Luca Re

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