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Attualità | 14 luglio 2016, 12:51

Lotta al punteruolo rosso: il video realizzato dal Collettivo Mediterraneo con la regia di Simone Caridi

"Si è detto che il punteruolo sicuramente andrà su molte altre specie di palme, in primis la nostra storica e così orientale dattilifera del beodo, che ha riempito pagine di scrittori, viaggiatori e tele di artisti, uno per tutti Monet".

Lotta al punteruolo rosso: il video realizzato dal Collettivo Mediterraneo con la regia di Simone Caridi

Il Collettivo Mediterraneo ha prodotto un video di denuncia realizzato da Simone Caridi a fine gennaio 2016, con la partecipazione di Michel Ferry, relativo alla tragica situazione dell'infestazione del punteruolo rosso a Bordighera.


Abbiamo assistito recentemente, venerdì 8 luglio  alla presentazione del progetto alberata, presso la biblioteca civica di Bordighera, promosso dall' osservatorio del paesaggio transfrontaliero, che ha come obbiettivo il censimento-classificazione degli alberi storici della via romana, da Vallecrosia a Bordighera. Ho trovato molto interessanti in particolare gli interventi della prof. Francesca Mazzino dell'Università di Genova e del prof. Giancarlo Castello, di Ventimiglia.

I professori hanno ribadito alcuni concetti su cui insistiamo da più di due anni, da quando è cominciata la nostra battaglia per fermare la strage delle palme: il fatto che il verde sia un bene prezioso e fondamentale nella definizione urbanistica di una città.

Che le palme abbiano un valore storico monumentale e  siano parte integrante dei nostri giardini e della nostra identità culturale. Che sia quindi dovere essenziale delle amministrazioni proteggere e salvaguardare questo patrimonio ( non certo lasciarlo all'abbandono). Che nel mondo il turismo naturalistico dei giardini stia diventando sempre più importante come risorsa economica, portando visitatori sensibili alle tematiche ambientali da tutto il mondo, nei luoghi certo dove realmente si investe in natura e cultura, dove i progetti si ideano, si elaborano e si realizzano.

Si è detto che il punteruolo sicuramente andrà su molte altre specie di palme, in primis la nostra storica e così orientale dattilifera del beodo, che ha riempito pagine di scrittori, viaggiatori e tele di artisti, uno per tutti Monet.

Questa considerazione va precisata, perché alcune dattilifere nel palmeto e in città sono già state attaccate dal punteruolo, tra cui quella bellissima che svettava nell'aiuola centrale della piazza della stazione. Quindi abbattere le palme, unica azione compiuta dalle nostre amministrazioni, dopo averle lasciate diventare focolai di infestazione, è solo un'azione inutile, distruttiva e molto costosa.

Il prof. Castello ha inoltre lanciato un grave allarme sullo stato di salute compromesso dello splendido esemplare di ficus macrophylla presente sulla spianata del capo, la "Scibretta" , che rischia di morire a causa delle auto parcheggiate in permanenza sopra le sue radici.

I professionisti che si occupano di paesaggio sono perfettamente consapevoli di tale rischio, come ci avevano fatto notare gli architetti statunitensi che due anni fa avevano presentato alla città il progetto "Bordighera hortus cultura": al loro primo arrivo sulla spianata del capo erano rimasti profondamente turbati nel vedere le auto a tappeto sotto i rami della maestosa Scibretta.

Oltre due anni di lotta per la salvaguardia dell'inestimabile patrimonio di palme monumentali  della Riviera delle Palme  ma anche di tutto il bacino mediterraneo. Due anni di azione, approfondimento,analisi e proposte operative con l'obbiettivo di mettere in campo la lotta strategica collettiva  contro il punteruolo rosso, come proposta da Michel Ferry da dicembre 2013, per trattare efficacemente il maggior numero di palme  nei tempi più brevi e al minimo costo.

Tale strategia di lotta collettiva prevede l'utilizzo per iniezione annuale di emamectina benzoato per un massimo di tre anni (nome commerciale revive di Syngenta). Il principio  attivo è già utilizzato in Italia su frutta e verdura in aspersione. Non è nocivo per l'ambiente , sopratutto se usato, come previsto, per infusione una volta all'anno e con l'obiettivo di eradicare l'insetto  devastatore nel giro di tre anni e tre applicazioni.

Il principio attivo  gode di autorizzazione permanente in Francia e quindi nella zona sud d'Europa,  ma misteriosamente in Liguria e poi fino al ministero a Roma nessun servizio fitosanitario o altra istituzione ha voluto ad oggi  attivarsi per far riconoscere l'autorizzazione in Italia, attraverso il semplice meccanismo del riconoscimento reciproco delle autorizzazioni tra Stati membri.

La domanda è perché ? Attendiamo da due anni la vera risposta. La strategia di Ferry -efficace, a basso costo e di semplice esecuzione- implica organizzazione del lavoro da parte di tutte le amministrazioni del territorio. Andrebbe a sostituirsi a pratiche e trattamenti molto costosi  che si sono dimostrati inefficienti e dispersivi, mi riferisco in particolare all'abbattimento e alle aspersioni mensili, adottate solo da alcuni privati e in rarissimi casi dal pubblico. Per il resto abbandono e infestazione. Le immagini del video parlano più del detto.

In questo scenario desolante, comunichiamo una notizia che ci fa tornare un po' di speranza, nonostante il gravissimo ritardo nella lotta per salvare le palme: da mesi l'amministrazione di Ventimiglia (novembre 2015) ha dichiarato di voler mettere in atto la strategia di lotta collettiva e quindi di volersi fare soggetto portatore della richiesta di riconoscimento dell'autorizzazione del Revive , per tentare di salvare l'inestimabile patrimonio di palme ancora in piedi presenti fino al confine francese , incluse quelle piantate da Hanbury nei suoi favolosi giardini.

Finalmente entro la fine di luglio è confermato un tavolo tecnico  operativo promosso dall'assessore Gabriele Campagna,con il sostegno della senatrice Donatella Albano e dell'assessore regionale all'agricoltura Stefano Mai e la partecipazione di Giovanni Minuto ( centro di sperimentazione assistenza agricola Albenga) e Marcello Storace ( servizi fitosanitari regione Liguria).

La finalità  dell'incontro è di far partire immediatamente  la procedura d'urgenza per il riconoscimento del prodotto e potersi mettere in linea e in rete con i comuni del Var francese (Fréjus capofila) che già da questa primavera hanno fatto partire il piano di eradicazione del punteruolo rosso” affermano il Collettivo Mediterraneo.

C.S.

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