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Al Direttore | 09 gennaio 2016, 19:47

Sanremo: trasferimento di Don Traetta dalla Parocchia di Coldirodi, una voce in controtendenza

"Rimango allibito per tanta presa di posizione da parte di quella cinquantina di persone che hanno preteso l'incontro di ieri sera con il Vescovo in Piazza San Siro"

Sanremo: trasferimento di Don Traetta dalla Parocchia di Coldirodi, una voce in controtendenza

“Chiedo scusa per l'intromissione ed il sarcasmo con cui mi presento Direttore a proposito della ’levata di Tonache’ pardon di scudi in merito alla questione del Parroco di Coldirodi tornata alla ribalta e chiedo ancora scusa per ricordare colui che per primo oltre 2000 anni fa divise il Potere Temporale da quello Spirituale e cioè lo stesso Gesù Cristo. Non era stato infatti proprio Lui a dire, rivolto a chi non voleva più pagare le tasse a Roma, ‘Date a Cesare quel che è di Cesare e date a Dio quel che è di Dio!’???

Quelle parole infatti per la prima volta nella storia riconoscevano i ‘diritti’ della Religione dividendoli da quelli ‘statali’. Peccato che nella frazione di Coldirodi questo diritto-dovere riconosciuto al Vescovo sotto cui ricadono tutte le parrocchie relative alla sua Cattedra non venga riconosciuto e tantomeno accettato. Non è per far polemica ma solo per constatazione dei fatti che sinceramente rimango allibito per tanta presa di posizione da parte di quella cinquantina di persone (bambini ‘accompagnati’ compresi!!!) che hanno preteso l'incontro di ieri sera con il Vescovo in Piazza San Siro, se messa a fronte di una popolazione di ‘collantini’, se non sbaglio composta di migliaia di anime! Vorrei ricordare loro che le decisioni di sostituire questo o quel Sacerdote spettano esclusivamente al Vescovo e che il Conclave in cui i Cardinali votano per il nuovo Papa non contempla un voto, anche se ‘consultivo’ di alcun esterno a loro, perciò votano a porte chiuse, appunto ‘con chiave’ all'italiana!

Non entro nel merito di come abbia operato in tutti questi anni il Parroco di turno ma so che la ‘minaccia’ infelice di una parrocchiana rivolta al Vescovo di lasciare deserta la Chiesa in caso di trasferimento di Don Traetta è stata restituita alla mittente dallo stesso Prelato in modo assai intelligente e mi permetto di rivolgermi a tutti quegli ‘innamorati o innamorate’ del Don che nessuno potrebbe vietare (sicuramente meno che meno il Vescovo) di andare ad ascoltare Messa presso la sua nuova sede di destinazione, come pure farvi celebrare i propri battesimi, matrimoni e Sacramenti vari perché la Chiesa è libera e lascia liberi di scegliere! Quanti infatti si sposano fuori Parrocchia ‘grazie’ ad un semplice nulla-osta sempre ottenibile!!! C'è gente che conosco che moltissime domeniche va ad ascoltare Messa presso il santuario di Ns. Signora di Laghet, in Francia (a pochi minuti da La Turbie), ascoltandola persino recitata in francese...!!!! a nemmeno un'ora di macchina da qui...!!!!

Se si crede perciò si crede ovunque altrimenti che significato avrebbe il detto ‘morto un Papa se ne fa un altro’ e a proposito faccio mie le parole del mio Insegnante di Religione alle scuole superiori che con massima saggezza ci ricordava: ‘credete, credete sempre nonostante ci sia la Chiesa!’. Chi qui si firma non è un bigotto o al contrario un senza Dio, è una persona che semplicemente si riserva il proprio diritto transitorio di professarsi Gnostico ed ecco perché non prende le parti di nessuno. Si chiede solo se la stessa ‘moltitudine’ di persone sedicenti Cristiani e così ‘sensibili’, che oggi se la prende a questo modo con il Vescovo Suetta perché non si era mobilitata precedentemente, allo stesso modo (mi accontenterei anche di meno...) negli anni che precedettero la storica decisione solo del 2001 di Papa Giovanni Paolo II di cancellare, definitivamente la pena di morte nello Stato Vaticano (l'Italia laica lo aveva già fatto nel 1947) contro una tale aberrazione ‘storica’ eppure in quegli anni a guidare il suo ‘gregge’ non c'era già lo stesso Parroco di oggi?? Ah ma forse quella era una decisioni che non riguardava loro... ma la Chiesa!!!!

Mi fa sorridere poi pensare a come avrebbero fatto i ‘Collantini’ se avessero fatto parte della Repubblica di San Marino che solo nel 1992 ha avuto riconosciute, con apposito Concordato il riconoscimento da parte dello Stato Vaticano le proprie Parrocchie. Avrebbero fatto forse ricorso alla propria Delegazione Diplomatica presso lo Stato Pontificio?? nooo perché ambedue gli Stati non si sono riconosciuti per secoli e fino al predetto Concordato i due Paesi si ‘parlavano’ e trattavano esclusivamente attraverso l'Ambasciata Italiana in Vaticano!! Si pensi perciò a quali questioni ben più importanti la Chiesa ha sempre dovuto far fronte!

Anche il fatto contradditorio che il Vaticano ancora nel più vicino 2012 non avesse sottoscritto la Convenzione di Washington sulle specie animali in pericolo, contrastando in primo luogo così il mercato dell'Avorio, non è materia di mobilitazione per chi oggi scende in piazza. Se io posso apparire non credibile si vada a leggere, se vuole l'articolo su National Geographic proprio di quell'anno a firma di Brayan Christy e potrà constatare quali dimensioni ha sempre avuto il commercio dell'avorio a fini artistici attuato dal Vaticano al pari di altri acquirenti.

Mi scuso ancora se qualcuno avesse a risentirsene per le mie parole e, non per minimizzare, piuttosto per alleggerire i toni consiglierei loro di tornare a guardarsi il film bellissimo, pieni di contenuti e valori ‘Il ritorno di Don Camillo’. Se poi non bastasse a stemperare gli animi, tra due mesi c'è sempre il Festival della Canzone e anche qui mi è parso, dalle parole del vescovo che il suo ultimo pensiero o problema che si voglia sia quello se la manifestazione canora per eccellenza avrà o no ancora il suo ‘cappellano’!

Ringrazio per l'attenzione
Alberto Russo”.

Redazione

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