ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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Al Direttore | 25 novembre 2015, 09:26

Sanremo: lettore spende alcune parole per chiedere il 'salvataggio' della Pigna

L'arch. Renato Grinda interviene in merito alla Pigna di Sanremo.

Sanremo: lettore spende alcune parole per chiedere il 'salvataggio' della Pigna

L'arch. Renato Grinda interviene in merito alla Pigna di Sanremo.

"Oggi è molto attuale il dibattito sulle periferie urbane collegate al degrado ambientale e sociale. A  Sanremo paradossalmente la periferia è in pieno centro : La Pigna. quindi si potrebbe dire una "centriferìa" Come accade nelle città dove la popolazione "normale" non entra nelle periferie perchè percepite come pericolose, degradate, socialmente abbiette, lo stesso accade per la Pigna. Sono molti i sanremesi che non mettono piede nella Pigna per questi motivi, molti non ce l'hanno mai messo. In questi ultimi dieci anni  le associazioni, e in primis  di Pigna Mon Amour, hanno fatto un lavoro costante e sempre più denso e intenso, ogni tanto si riesce a portare a conoscenza di alcuni " coraggiosi" cittadini che la Pigna esiste ed è bellissima.  Ma come ho sempre detto, tutto questo non è sufficiente se non è unito da altre azioni che competono principalmente alla pubblica amministrazione. La cosidetta rigenerazione urbana, termine  diventato di moda  tra gli urbanisti o presunti tali, passa principalmente attraverso il risanamento  ma questa operazione non è facile.

Si tratta di agire, attraverso interventi, sia sulla popolazione sia sul costruito che possono durare anche degli anni se non decenni.  Poichè le amministrazioni comunali hanno una durata di cinque anni e spesso le azioni non sono eclatanti,  non sono cioè da esibire per le elezioni, il più delle volte quindi vengono trascurate quelle opere che sovente sono invisibili ma che danno l’avvio ad un processo di recupero.  Invertire il degrado non è operazione da poco ma in alcuni casi bastano pochi e semplici interventi ma che debbono durare nel tempo dando la sensazione di una cura che prosegue. A volte invece necessita intervenire anche drasticamente , dove ad esempio vi sono situazioni malavitose.  

Quello che urge prima di tutto è una conoscenza approfondita della situazione che metta in evidenza le cause del degrado e le potenzialità del sito. Occorre fissare parametri, fare interviste e viverci  per conoscere il livello di squallore della vita abitativa e senza la partecipazione degli  abitanti non è possibile recuperare alcunché. Per invertire il processo di degrado è necessario guardare il contesto come un insieme di relazioni tra gli abitanti e tra questi e gli edifici. I ghetti normalmente nascono dove una parte viene abitata solo da soggetti ritenuti ai margini della società. Mi sono ormai fatto l'idea  che per risanare non serve inserire funzioni nobili, quali un teatro o un’ università, quando i residenti non sono coinvolti. 

Ogni intervento deve essere finalizzato a servire chi abita e non a pompare popolazione dall’esterno solo per alcune ore della giornata o giorni della settimana.  Bisogna aprire ai bisogni primari degli abitanti e questo consiste in una casa decente in un contesto sano e vitale che si manifesta anche nelle piccole cose come l’arredo urbano, gli  angoli fioriti, negozi di vari generi, studi e uffici, taverne e ristorantini. La bellezza, rispetto per la vita, la si deve recuperare anche nelle piccole dimensioni, negli angoli. La cura, la pulizia si sa porta il rispetto e l'amore per il posto. Bisogna ri-creare aggiornato, quel tessuto che era presente solo fino a 15-20 anni fa e che si è fatto in modo si degradasse fino a scomparire, per mancanza di un sostegno e di lungimiranza da parte degli amministratori, i quali negli ultimi 50 anni hanno solo e sempre pensato che il centro e il motore della città fosse il Casinò, che oggi è paradossalmente diventato un peso. 

Allora, e mi rivolgo agli attuali amministratori, che lo capissero veramente e seriamente una volta per tutte che oggi il bene più prezioso della città è proprio il suo cuore storico, le origini della città, la storia, le radici. E dunque proprio perchè rispetto alle periferie urbane la Pigna ha un passato di mille anni dovrebbe essere valorizzato ogni angolo atto a ripercorrere la storia del luogo al fine che l’abitante si senta di far parte di un substrato vitale con una sua dignità nel quale si sente inserito. E la Pigna appartiene a tutta la città. Si molti mi dicono "....ah, è bellissima!! Ma non ci abiterei mai, ho paura per i miei figli, etc...". 

Io ribatto strenuamente che non vi succede nulla di male alle persone e le cronache lo dimostrano ampiamente, che oggi la Pigna è molto accessibile per dei giovani che vogliano mettere su casa; e numero tutti i vantaggi dell'abitare nella Pigna, come il fatto di essere in pieno centro, a cinque minuti dal mare a piedi, il silenzio naturale di un luogo senza automobili, e quindi non pericoloso per i bimbi etc... Come spesso si è detto se è vero che nella Pigna esistono problemi legati alla microdelinquenza dello spaccio (e credete a me che vi abito, tutto questo è marginale)  è vero anche che non esisterebbero se venissero messe in moto quelle iniziative di cui ho parlato ampiamente qui sopra. Spero che la lettura di questa mia smuova le coscienze almeno di alcuni amministratori che si prendano veramente carico e a cuore il futuro della Pigna, che, voglio di nuovo ricordarlo, è la storia di Sanremo".

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