ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / Sport

Sport | 25 novembre 2014, 18:37

Sergio Maiga agli 'Amici del Rally Mondiale di Sanremo': "Anche noi abbiamo tanta passione ma oggi servono tanti soldi!"

"Con 470.000 euro, a differenza degli attuali 320.000 euro, il Rallye Sanremo potrebbe avere un posto stabile nel Campionato d'Europa sia con le auto 'storiche', sia con quelle 'moderne' e la cosa porterebbe a raddoppiare l'afflusso di denaro in città che, per la manifestazione 2014, è stato valutato intorno ai due milioni".

Sergio Maiga agli 'Amici del Rally Mondiale di Sanremo': "Anche noi abbiamo tanta passione ma oggi servono tanti soldi!"

"Cari 'Amici del Rallye Mondiale a Sanremo', seguo con ovvio interesse la vostra iniziativa, frutto di sincera passione, per riportare il Mondiale Rally a Sanremo, ma anche per evitare di alimentare aspettative eccessive ritengo utile riassumere la storia di una manifestazione alla quale siamo tutti legati, cominciando dalla fine della sua lunga epopea iridata".  

Lo scrive Sergio Maiga, a capo dell'organizzazione degli ultimi Rally di Sanremo, che prosegue: "Nei primi anni 2000, erano stati abbandonati prima la terra Toscana e poi l'asfalto del Basso Piemonte per i costi che tali scelte di percorso comportavano, eccessivi rispetto alle scarse risorse che la Città di Sanremo e la Regione Liguria riuscivano e mettere in campo, a fronte del continuo aumentare delle spese necessarie a garantire la sicurezza e l'immagine che la Federazione Internazionale Automobilistica imponeva ad ogni prova del Campionato del Mondo. Di rinuncia in rinuncia, sempre e solo per risparmiare, il Rallye Sanremo aveva finito per chiudersi nel territorio della Provincia di Imperia, creando anche situazioni a volte difficilmente gestibili sul piano organizzativo. A quell’epoca il Rally D’Italia, prova iridata italiana, di proprietà della Federazione Italiana e abbinata alla nostra manifestazione, aveva un costo complessivo di circa un milione e duecentomila euro di cui meno della metà erano coperti dai contributi erogati dagli Enti territoriali: Comune, Provincia e Regione. Oggi il budget della gara iridata italiana, ritenuto uno dei più contenuti nel panorama del mondiale, si aggira intorno ai tre milioni di cui circa la metà è garantita dalla Regione Sardegna. La Città di Sanremo aveva manifestato già allora l’impossibilità di aumentare i finanziamenti e di conseguenza, per allestire le edizione del 2002 e del 2003, era intervenuta la Federazione italiana con un contributo non determinante tuttavia utile a far quadrare i conti".

"In questo contesto, in occasione del Rallye Monte-Carlo del 2002, si tenne una riunione nella quale il Rallye Sanremo fu contestato duramente dagli organi internazionali per alcuni incidenti verificatisi pochi mesi prima proprio a causa di un percorso che provocava un'esasperata concentrazione di spettatori e, in generale, per le scarsissime disponibilità economiche. Venne fuori la proposta di trasferire il Rallye Sanremo e con esso l'appuntamento italiano mondiale in altra parte d’Italia che offrisse la possibilità di reperire finanziamenti adeguati (si veda il calendario 2014 approvato dal Consiglio Mondiale in cui figurava il Rallye Sanremo da trasferire su terra). Non tutti erano d'accordo: non potevano esserlo quelli più legati a Sanremo e al Ponente Ligure che avevano collaborato per tanti anni alla manifestazione per passione e con puro spirito di servizio. L’Automobile Club Sanremo si oppose, ricorse innanzi al Tribunale del CONI, e così si salvò la Manifestazione a Sanremo. Ma  coloro che invece intravedevano l'opportunità di operare in una struttura finanziariamente più solida  diedero il loro assenso e aderirono. Si ripiegò su un progetto, imbastito da un personaggio che vantava entrature e appoggi sia nella Federazione Internazionale che nella Regione Sardegna, basato sul garantire alla Federazione Internazionale che le  competenze tecnico-gestionali del Sanremo sarebbero state interamente trasferite nell'isola dei Quattro Mori  in modo da mantenere l'indispensabile continuità (si veda l’organigramma allegato al contratto ACISport-Personaggio sardo)".

"L'esperimento fallì poco dopo, a riprova che i soldi, se poi realmente c'erano, erano importanti ma non erano tutto! Da soli non potevano infatti supplire all'entusiasmo e alla coesione che Adolfo Rava aveva saputo creare intorno al Rallye Sanremo. Comunque il 'trasloco' ormai era stato fatto e la Federazione Nazionale con una scelta, che forse oggi non rifarebbe, avocò a se, parimenti alle altre Federazioni nazionali di molti altri paesi presenti nel Campionato Mondiale, la gestione diretta della Manifestazione, ma ne fu quasi obbligata pena la perdita di tutto, cercando di mantenere, con alterne fortune, alla base del bilancio il cospicuo finanziamento della Regione Sardegna. Il Rallye di Sanremo, retrocesso a prova valida per il Campionato Italiano, grazie alla sua storia e al suo fascino, ha saputo in questi ultimi anni risalire la china e tornare nel 2013 ad avere  quella validità continentale che, nuovamente per difficoltà sempre e solo economiche, non è riuscito a conservare. Pur se, per farlo, sarebbe stato sufficiente disporre di un budget totale di 470.000 euro. Non tantissimi, in raffronto a quanto disponeva sul finire degli anni Venti del secolo scorso, quando era stato creato sulla falsariga del Rallye Monte-Carlo nell'ambito del programma di rilancio della città voluto dall'allora Podestà Pietro Agosti con il contributo del Casinò che, esaurita la breve stagione di quel Rallye Internazionale, appoggiò per anni l'organizzazione di vari rally nazionali, gestiti dall'Automobile Club Sanremo e sempre pensati per attirare turisti nella Città dei Fiori, e che costituirono le fondamenta sulle quali venne creato, nel 1961, il Rallye dei Fiori: il primo rally moderno italiano".

"Nel tempo, l'apporto della Casa da Gioco matuziana alle iniziative promozionali della città e del territorio si sono ridotti fin quasi ad azzerarsi e nessun altro Ente è stato in grado di prenderne il posto fra i patrocinatori. La mia opinione è che non sia pensabile, nel contesto attuale, ottenere dalla Regione Liguria un contributo importante ed indispensabile come quello che la Regione Sardegna elargisce al Rally d'Italia. E penso anche che, nell'attuale situazione di crisi economica e di continua emergenza per i disastri idro-geologici, non sarebbe neppure giusto chiederlo. Detto questo, resta da rilevare che il contributo comunale è sceso dai 250.000 euro del 2004 agli attuali 150.000 euro e, viste le attuali difficoltà dell'Amministrazione a chiudere in pareggio il bilancio, non vedo come potrebbe aumentare in modo rilevante l’apporto economico offerto al rally. Gli Enti Territoriali ormai non hanno più disponibilità per queste cose. In conclusione, il mio pensiero è che occorra stare con i piedi per terra. E anche se sognare spesso fa bene, sarebbe meglio pensare a cosa si potrebbe avere con le risorse disponibili o comunque realisticamente raggiungibili".

"Con 470.000 euro, a differenza degli attuali 320.000 euro, il Rallye Sanremo potrebbe avere un posto stabile nel Campionato d'Europa sia con le auto 'storiche', sia con quelle 'moderne' e la cosa porterebbe a raddoppiare l'afflusso di denaro in città che, per la manifestazione 2014, è stato valutato intorno ai due milioni. Tutto il resto appartiene al mondo della fantasia e non vedo come potrebbe avverarsi. Godiamoci quello che possiamo avere con le nostre possibilità ricordando che l’Automobil Club Sanremo, che è proprietario del marchio registrato 'Rallye Sanremo', intende continuare a promuovere, rilanciare e valorizzare la sua manifestazione nei modi corretti e più efficaci".

Carlo Alessi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium