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Attualità | 05 giugno 2022, 07:11

Imperia, Fondazione Agnesi si vede la luce in fondo al tunnel: nuovo Cda e ritorno a Imperia all’orizzonte

L’avvocato Mario Leone tira le fila di un complicato riordino dopo il commissariamento dell’Ente

Imperia, Fondazione Agnesi si vede la luce in fondo al tunnel: nuovo Cda e ritorno a Imperia all’orizzonte

Fondazione Agnesi, nei prossimi giorni dovrebbe essere formalizzata la nomina di Arianna Agnesi, figlia di Riccardo, alla guida dell’Ente.

È il primo passo dell’auspicato riassetto della Fondazione che, a questo punto, dovrebbe, finalmente, tornare nei prossimi mesi a Imperia e occuparsi del governo del Museo della Pasta di Pontedassio secondo gli intendimenti del sindaco Ilvo Calzia. D al punto di vista burocratico uno slittamento potrebbe verificarsi a causa dei ritardi nella nomina ministeriale del pool di esperti come prevede la legge in questi casi.

A tirare le fila dell’intricato puzzle dal capoluogo è sceso più volte a Roma l’avvocato Mario Leone che ha dovuto districarsi in un ginepraio di cause civili, esposti, situazioni poco chiare. Tra di esse gli ‘investimenti’ che sarebbero stati fatti da un avvocato di Reggio Calabria, Giuseppe Giarmoleo, al quale si attribuiscono la vendita di Palazzo Skandenberg a Roma, l’acquisto di una mega villa San Francisco che sarebbe dovuta diventare la sede americana del Museo della Pasta, ma che poco c’entra apparentemente con le finalità della Fondazione e che sarebbe stata usata a fini privati, investimenti spericolati in Carige e in operazioni immobiliari di dubbia utilità ed efficacia a Reggio.

L'avvocato Leone che si occupa della questione dal 2018 investito da Riccardo Agnesi è riuscito, nel frattempo, ad ottenere dal prefetto di Roma il commissariamento.  Alla presidenza è stata designata, appunto, Arianna Agnesi, figlia di Riccardo, rappresentata dall’avvocato Angelo Sandrone.

Gli altri componenti del Cda sono Riccardo ed Eva Agnesi, quest'ultima attraverso il suo amministratore di sostegno, l’avvocato imperiese Mario Giribaldi.

Si dovrà, poi, anche cercare di capire quanto sia rimasto in cassa, secondo una prima stima dovrebbero essere andati in fumo circa 15 milioni di euro, tra spericolate operazioni immobiliari e investimenti strambi.  

Diego David

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