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Visti da Qui | 28 febbraio 2021, 11:57

Sanremo 2021, Scandurra: “Ecco il non-festival della canzone italiana”

Il critico musicale torna protagonista su Sanremonews.it con le sue veraci opinioni nello spazio di approfondimento quotidiano dedicato alla kermesse canora

Sanremo 2021, Scandurra: “Ecco il non-festival della canzone italiana”

Sanremo 2021? E’ il non-Festival della canzone italiana”. Comincia così la chiacchierata con Maurizio Scandurra, giornalista cattolico e saggista nonché critico musicale da sempre attento ai fenomeni del cambiamento in atto nel comparto discografico. “Saltare il turno un anno avrebbe fatto bene a tutti. Ma, si sa, il carrozzone cantereccio è un giocattolino che fa gola ai molti capricciosi che se ne fregano del dramma di un Paese in ginocchio: Rai, Rai Pubblicità, Amadeus, Fiorello e Commissione Artistica in primis. Mentre andranno in onda le cinque serate, là fuori ci sono artisti famosi e non fermi da un anno, con un nutrito gruppo di operatori del backstage affamati e ridotti sul lastrico. Ma poi, a che serve Sanremo se dal vivo non si suona?”, esordisce tranchant l’opinionista, spesso ospite in diretta di Francesco Vergovich a ‘Un Giorno Speciale’ su ‘Radio Radio’ via etere, on line e in tv.

Verace e pungente come sempre, che cosa ha raccontato in esclusiva e senza peli sulla lingua ai microfoni di Sanremonews.it, ove commenterà giornalmente quanto accadrà sul palco del Teatro ‘Ariston’ insieme a un cast d’eccezione composto da voci e volti noti della musica ‘made in Italy’ quali Silvia Mezzanotte, ex voce dei Matia Bazar, i cantautori e hitmaker Gatto Panceri e Mariella Nava, l’affascinante e virtuosa Luisa Corna e l’intenso Valerio Liboni, leader del noto gruppo storico beat-pop  I Nuovi Angeli.

Buongiorno, Maurizio. Che Festival sarà?

Il contrario di ciò che è stato sinora. Sanremo è soprattutto anche tutto ciò che gravita e vive al di fuori del perimetro del Teatro Ariston. E’ festa per le strade, ricaduta economica sul territorio, aggregazione, lunghe attese innanzi a un red carpet che quest’anno, a ben vedere, è il più grande assente. O meglio, anche vi fosse stato, sarebbe stato sprecato, visto che l’80% dei cantanti scelti da Amadeus sono miracolati per lo più sconosciuti all’intera nazione. Per nulla rappresentativi della vera musica italiana.

Secondo Lei, perché?

E’ in atto una dilagante tendenza mondialistico-progressista per cui tutto ciò che viene dal web fa figo. Mai pensiero fu più errato, controproducente e fuorviante in campo artistico. Gli artisti quest’anno battezzati - bontà e fortuna loro - ‘Campioni’ sono per lo più comete di un attimo, volti e canzoni di passaggio, che difficilmente potranno entrare nei cuori e soprattutto restare nelle menti degli italiani per anni, o per sempre. Internet li fa, e poi li distrugge. Poi, avanti il prossimo.

Ci sono però anche nomi come Orietta Berti, Francesco Renga, Arisa, Noemi e altri che di dischi, comunque, ne hanno fatti.

La prima nulla aggiunge, semmai toglie: al suo posto meglio un milione di volte Anna Oxa, sarebbe stato un colpaccio. Gli altri sono per lo più uno sparuto nugolo di mediani in bilico sul filo sottile del cosiddetto ‘rischio dimenticatoio’ o ‘sorpasso’, tra bisogno impellente di mantenere un ruolo e una forte aspettativa di rilancio dopo fasi artistiche non proprio discograficamente azzeccate.

Chi avrebbe visto bene, allora, sul palco?

Rispondo con una semplice domanda: dove sono Antonella Ruggiero, Andrea Mingardi, Fausto Leali, Ivana Spagna, i Matia Bazar, gli Stadio, i Dirotta su Cuba, la PFM, Loredan Bertè, Paola Turci, Nek, i Nomadi, Enrico Ruggeri, Fiordaliso, Mietta, Silvia Mezzanotte, Al Bano, Gigi D’Alessio e Michele Zarrillo? Insomma, tutti quei veri grandi artisti dalle carriere importanti e altrettanti successi evergreen in saccoccia che sono poi quelli che la gente va a vedere sia in teatro che nelle piazze, pagando anche tanto di biglietto? Per Amadeus, evidentemente, avere un’età che fa rima con carriera è un demerito. Sono anni che i Cantanti con la ‘C’ maiuscola mancano da Sanremo.

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