Era stata assolta per particolare tenuità del fatto, una formula che riconosce la colpevolezza, seppur lieve dell'imputato, ma che tuttavia, essendo, appunto, lieve e non abituale, prevede una sentenza di assoluzione.
Parliamo di Adriana Fausto, agente della Polizia Municipale di Imperia, accusata di truffa per aver partecipato ad alcune gare d'atletica bel periodo in cui era in congedo per malattia.
L'assoluzione era arrivata lo scorso 15 aprile per mano del giudice Massimiliano Botti. Il Pubblico Ministero Luca Scorza Azzarà, che aveva chiesto invece la condanna a un anno e sei mesi, ha deciso di presentare ricorso in appello.
Lo stesso avvocato di Adriana Fausto, Roberto Trevia, aveva annunciato di voler presentare ricorso contro la decisione del giudice Botti di discutere il caso in aula, senza che lo stesso Trevia fosse presente, perché impegnato a Genova per un altro processo.
Trevia era stato sostituito dalla collega Gianna Corradi, incaricata dall'avvocato di ottenere un rinvio. Il Pm si era però opposto a questa ipotesi, trovando d'accordo il giudice, il quale aveva deciso che il processo si dovesse discutere quella mattina.
L'avvocato tuttavia era convinto che, durante l'arringa avrebbe convinto il giudice ad assolvere la sua assistita.