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Economia | 29 marzo 2018, 03:02

I quiz furbetti di Cambridge Analytica

50 milioni di utenti di Facebook fregati da un gioco sulla personalità

I quiz furbetti di Cambridge Analytica

Notizia di punta in questi giorni, notizia non di poco conto dato che a risentirne sono stati anche gli andamenti delle borse internazionali. Per chi non avesse seguito la vicenda riepiloghiamo cosa è successo perché scoppiasse la bufera che ha travolto il social per eccellenza e soprattutto i dati degli utenti che lo frequentano.

·         L’Observer e il New York Times, dopo una gestazione di alcuni mesi, pubblicano la notizia bomba che rimbalza da un angolo all'altro dell'orbe.

·         Protagonista di entrambi gli articoli è la Cambridge Analytica, una società che (secondo Christopher Wylie, ex dipendente della stessa) avrebbe venduto a terzi i dati di illegalmente raccolti - parliamo delle informazioni di oltre 50 milioni di utenti di Facebook – a chi li ha poi sfruttati al fine targetizzare, e rendere quindi mirata, praticamente su misura, la propaganda delle presidenziali di Trump. Parrebbe che tali dati siano stati anche sfruttati da un non ancora dichiarato partito politico italiano che, qualche anno fa, si trovava in difficoltà e aveva bisogno di recuperare terreno, ovvero elettori.

·         I dati, è il caso di dirlo, “sensibili”, sono stati forniti inconsapevolmente dagli stessi utenti che giocando con un apparentemente innocuo quiz su Facebook hanno implicitamente accettato di cedere informazioni personali.

·         Facebook ha quindi vietato alla Cambridge Analytica di accedere al portale. Ma la frittata ormai era fatta.

Ora il punto qual è? Certamente i limiti sempre più ambigui e sempre più sottili che separano la democrazia dalla tecnologia, la privacy dal mercato, i big data dal suo sfruttamento economico.

La questione si potrebbe riassumere così: le informazioni che ti riguardano hanno un valore, quel valore diventa moneta di scambio da parte dei grandi attori dell'economia e della politica.

In chiave fantascientifico-distopica: attraverso i tuoi dati “io” ti controllo. Quell'io è il partito politico che li ha acquistati, la società che glieli ha venduti, il portale che li ha raccolti.

Ma in tutto questo allora l'utente che ruolo ha? Ed è davvero così passivo? Perché parrebbe quasi quello della gallina che si fa spennare, piuma dopo piuma, preferenza dopo consumo, età dopo provenienza e via dicendo.

Ora verrebbe da allarmarsi, tuttavia ci sono accorgimenti che invece ci tutelano dall'essere coinvolti in frittate (potremmo dire fatte con le nostre stesse uova) servite a terzi su un piatto d'argento come han fatto quelli di Cambrige Analytica e FB.

Un può di buon senso ci porta a guardare bene i form che compiliamo e a chiederci se è proprio necessario inserire tutte le info che ci domandano.

Come nel caso del quiz di Facebook, dobbiamo stare attenti a tutti le varie spunte in cui dobbiamo cliccare prima di poter accedere ad un passatempo online. Ci sono settori in cui leggi sono più restrittive sebbene si tratti comunque di giochi. Nei casino online gli utenti sono costretti a compilare lunghi form per effettuare la registrazione ed avere quindi accesso ai giochi. Fra i passaggi c’è anche l’invio del documento d’identità ma, per legge, i cosiddetti “casino online sicuri” non possono cedere questi dati a terzi.

Ogni volta che online ci viene chiesto se vogliamo dare il consenso al trattamento dei dati, evitiamo, ove possibile, di acconsentire.

Stiamo attenti alle mail truffa che assomigliano alla ipotetiche mail inviate dalla nostra banca dove ci si chiede conferma delle nostre info con qualsiasi scusa.

Se proprio non riusciamo a fare a meno di segnalare sui social tutto quello che ci piace, tutti i film che vediamo, tutta la musica che ascoltiamo, tutti i locali in cui andiamo, quantomeno facciamolo essendo consci che un giorno o l'altro quell'informazione verrà sfruttata da qualcuno.

Ecco perché l'utente, seppure raggirato come in questo caso, non è da considerarsi del tutto esente da responsabilità.

Uomo avvisato... dato salvato.

 

 

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