Referendum di ieri sulle 'trivelle': il pensiero del neo movimento politico 'Destra Sanremo'

“Ieri è stata una giornata importante perché per la prima volta nella storia della Repubblica, i cittadini elettori italiani sono stati chiamati a votare a un referendum richiesto dalle Regioni, invece che come di solito avviene, tramite una raccolta di firme. Per la prima volta le assemblee di nove regioni hanno chiesto il referendum: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise. Per la prima volta le Regioni hanno richiesto che venga utilizzato lo strumento referendario, cioè la democrazia diretta”.

Lo hanno detto oggi gli esponenti di ‘Destra Sanremo’, il movimento politico appena nato nella città dei fiori, commentando il mancato raggiungimento del quorum, in occasione del referendum di ieri. “Gli elettori – proseguono Alessandro Condò, Roberto Parenti ed Elisa Moscardi (nelle foto) si sono espressi per il ‘Si’ ma la vittoria è del ‘No’ causa il mancato raggiungimento del quorum (infatti affinchè sia valido, come vuole la Costituzione, il referendum avrebbe dovuto raggiungere il quorum necessario, ovvero la partecipazione alla consultazione popolare del cinquanta per cento più uno dei cittadini elettori aventi diritto). Così che la legge attualmente in vigore non sarà abrogata e le attività di ricerca ed estrazione non avranno una data di scadenza certa, ma potranno proseguire fino all'esaurimento dei giacimenti interessati”.

“Il mancato raggiungimento del quorum – terminano gli esponenti della Destra Sanremese - ciò che sperava il presidente del Consiglio. L'invito all'astensione, però, cosi come espressa dal presidente del Consiglio attraverso i media era ed è illegale e speriamo che il Tribunale dei Ministri voglia indagare su questo fatto. Ora la battaglia si sposta in Parlamento, dove i parlamentari potranno proporre nuovamente modifiche alla legge al fine di tutelare i nostri mari”.