- 25 gennaio 2018, 12:11

Svolta autoritaria al pesto: cacciati i dissidenti di Confcommercio

Svolta autoritaria al pesto: cacciati i dissidenti di Confcommercio

Quando l’amore finisce, come canta Baglioni, non c’è davvero più motivo di stare insieme...

 

ed è inutile anche recriminare

 

Di fronte al provvedimento di espulsione per “lesa maestà” appare comunque esagerato parlare di Inquisizione: i dissidenti avevano dichiarato pubblicamente ai media di non essere d’accordo con il presidente e non è stato necessario fare ricorso alla tortura per ottenere l’ammissione di un simile delitto.

Non possiamo neppure imputare al tiranno una crudeltà eccessiva perché la ghigliottina usata è stata solo quella politica. Sono stati commessi Piccoli errori, violando una regola semplice, che in politica deve essere sempre tenuta ben presente: le dimissioni si minacciano sempre, ma non si danno mai, perché c’è sempre il rischio che possano essere accettate.

 

A Ventimiglia l’arrivo di un nuovo commissario è stato accolto con gioia soltanto dall’amministrazione comunale, sempre impegnata a chiedere più forze dell’ordine per la città di confine.

 

Ora aumenta la preoccupazione fra gli operatori della Caritas: dove saranno ospitati i migranti di Confcommercio? Rivendicheranno lo status di rifugiati politici? Cercheranno anche loro di trovare spazi di libertà oltre frontiera? La Gendarmeria francese sa come fronteggiare questo nuovo flusso migratorio.

La vicenda ha assunto contorni così gravi e seri che l’Anpi Nazionale, dopo Sanremo e Taggia, avrebbe maturato la decisione di presentare una mozione per la “defascistizzazione” anche della Confcommercio di Imperia. Non ci sono le “prove” sull’utilizzo di manganello e olio di ricino, ma in presenza di episodi molto gravi, come ci ha insegnato Papa Francesco, sappiamo che non si possono aspettare “le prove” per intervenire.

A pochi giorni dalla giornata della Memoria, non c’è molto da ridere se sul tema della defascistizzazione alcune amministrazioni hanno preferito adottare la politica dello struzzo e torneranno ad essere antifasciste dopo il 4 marzo.

 

Eppure i rimedi contro il fascismo sono presenti nella nostra Costituzione e non hanno scadenze o periodi di validità.

 

Tiziano Riverso e Claudio Porchia

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