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Infermiere e salute | 19 marzo 2017, 06:00

Gli antidolorifici e gli effetti collaterali

La maggior parte delle persone non hanno problemi ad assumere questi medicinali, tuttavia, alcune sviluppano effetti collaterali che a volte possono essere gravi.

Gli antidolorifici e gli effetti collaterali

Gli antidolorifici anti-infiammatori sono usati per trattare artrite, distorsioni, mestruazioni dolorose, e tante  condizioni algiche. La maggior parte delle persone non hanno problemi ad assumere questi medicinali, tuttavia, alcune  sviluppano effetti collaterali che a volte possono essere gravi.

Quali sono gli antidolorifici antinfiammatori?

I farmaci antidolorifici anti-infiammatori sono per la maggior parte  anti-infiammatori  non-steroidei (FANS), i principi attivi sono molti , a volte specifici per l'uso che se ne deve fare.(discorso a parte è il cortisone che non è un FANS)

Quando vengono assunti gli antinfiammatori ?

Gli antidolorifici anti-infiammatori hanno due utilizzi principali:

Come antidolorifici: sono usati per alleviare il dolore in varie condizioni, tra cui:
• Dolore articolari.
• Dolore muscolare e legamenti
• Dolore mestruale.
• Dolore post operatorio.
• Mal di testa.
• Alcuni altri tipi di dolore.

Per ridurre l'infiammazione. Con dosi regolari ripetute, riducono anche l'infiammazione. Ciò può ridurre ulteriormente il dolore e la  rigidità che si verifica in condizioni infiammatorie

Come funzionano gli antidolorifici antinfiammatori ?

Essi agiscono bloccando  l'effetto delle sostanze chimiche (enzimi) chiamato ciclo-ossigenasi (COX) . Gli enzimi COX contribuiscono a inibire altre sostanze chimiche chiamate prostaglandine. Alcune prostaglandine sono coinvolte nella produzione del dolore e dell'infiammazione nei siti di lesioni o danni. Una riduzione della produzione di prostaglandine riduce il dolore e l'infiammazione.

Alcuni punti generali su come assumere antidolorifici antinfiammatori

Spesso è consigliato  assumere il paracetamolo prima di prendere un antinfiammatorio. Il paracetamolo è un buon antidolorifico, ed ha meno probabilità di causare effetti collaterali. Anche se il paracetamolo non riduce l'infiammazione, spesso è l'antidolorifico preferito per le condizioni muscolari e articolari che causano dolore, con poca infiammazione.

Se si prende un antinfiammatorio, come regola si dovrebbe prendere la dose minima che è efficace, per il più breve periodo di tempo  possibile. L'obiettivo è  alleviare il dolore e l'infiammazione, ma con il minimo rischio di sviluppare effetti collaterali. Tuttavia, alcune persone li assumono  a lungo termine. Ad esempio, coloro i quali  hanno una patologia infiammatoria cronica in cui un anti-infiammatorio dà grande sollievo dei sintomi. In questa situazione, la necessità di un trattamento a lungo termine DEVE essere valutata da un medico di volta in volta.

Quali sono i possibili effetti collaterali e rischi?

La maggior parte delle persone che assumono anti-infiammatori non hanno effetti collaterali, o solo quelli minori. Se assunto in modo appropriato, i benefici di solito superano di gran lunga i danni potenziali. In particolare, molte persone prendono  un anti-infiammatorio per tutti i tipi di condizioni dolorose. Tuttavia, gli effetti collaterali,  talvolta molto gravi, non sono da escludersi a priori.

Pertanto,  leggere il fogliettto illustrativo che viene fornito con le compresse per un elenco completo delle precauzioni e possibili effetti collaterali. In particolare, controllare se si dispone di una qualsiasi delle condizioni o prendere altri farmaci in cui è aumentato il rischio di effetti collaterali.

Per esempio, un importante cautela è che, idealmente, non si dovrebbe assumere antinfiammatori in caso di gravidanza. Inoltre, se si soffre di qualche disturbo cardiovascolare, o determinate condizioni intestinali, essi devono essere prescritti con cautela e solo se non ci sono alternative,  alle dosi e alla durata minima necessaria.

Quanto segue non è un elenco esaustivo, ma mette in evidenza alcuni dei più importanti effetti collaterali .

Gli antinfiammatori a volte causano ulcere gastriche  sanguinanti. Questo perché le prostaglandine,  che vengono inibite dagli antinfiammatori,  contribuiscono normalmente a proteggere il rivestimento dello stomaco dagli effetti dell'acido all'interno dello stomaco.

Pertanto, se si sta assumendo un antinfiammatorio e si avverte dolore o intenso bruciore gastro-addominale, sangue nelle feci o nel vomito, bisogna immediatamente recarsi al più vicino pronto soccorso.

E' bene assumere un gastroprotettore proprio per questo motivo, o assumerli a stomaco pieno.


 

Da uno studio pubblicato su “The Lancet”, si è giunti alla seguente conclusione (Fonte AIFA):

L'uso prolungato di alcuni antidolorifici della famiglia dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, è associato a un aumento del rischio di eventi vascolari quali infarto, ictus e morte per eventi cardiovascolari. Sono questi i risultati di una importante meta-analisi pubblicata sulla rivista The Lancet, nella quale si sottolinea l’importanza di scegliere in modo ragionato una terapia di lunga durata con FANS.

La scelta dell'antidolorifico deve avvenire in maniera appropriata, soprattutto se il paziente è già a rischio cardiovascolare, e informandolo adeguatamente circa i potenziali rischi dovuti a questi farmaci. Alcuni dei principi attivi legati a tale rischio sono il diclofenac e l'ibuprofene, mentre, probabilmente perché ha effetti protettivi che contrastano la potenziale cardiotossicità, il naprossene non aumenta tale rischio.

Lo studio conferma, inoltre,  un dato che già in passato aveva evidenziato una maggiore probabilità di infarto per soggetti che assumevano alcuni FANS di nuova generazione detti inibitori selettivi dell'enzima COX-2, quali celecoxib e etoricoxib.

Nello specifico i dati hanno riguardato oltre 600 trial clinici. I risultati relativi ai singoli pazienti sono stati attentamente analizzati al fine di prevedere l'entità degli effetti avversi dei vari FANS in particolari tipi di pazienti, in cura con alte dosi e per un tempo prolungato.

Per questo tipo di pazienti è emerso un rischio più elevato di complicanze vascolari, soprattutto a livello cardiaco. Si stima che per ogni 1000 soggetti trattati in questo modo si verificano tre infarti in più (che non si verificherebbero se i soggetti non fossero in cura con FANS) di cui uno con esito fatale.


Così, sembra che l'uso di analgesici antinfiammatori dovrebbe essere ridotto al minimo per le persone con malattie cardiache e altre malattie cardiovascolari.

- altri effetti collaterali che a volte si verificano:

• sensazione di malessere (nausea).
• Diarrea.
• eruzioni cutanee.
• Mal di testa.
• Nervosismo.
• Depressione.
• Sonnolenza.
• sonno Scarso (insonnia).
• vertigini (vertigini).
• Rumori nell'orecchio (tinnitus).

                                                           In conclusione:

Anche se molti antiinfiammatori sono venduti senza ricetta medica, a volte stati patologici particolari, allergie possono causare effetti collaterali gravi : consultate sempre il vostro medico prima di assumere farmaci : anche quelli venduti senza ricetta sono farmaci !!!!

 

 


Bibliografia

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4. Berges-Gimeno MP, Camacho-Garrido E, Garcia-Rodriguez RM, Alfaya T, Martin Garcia C, Hinojosa M. Rofecoxib safe in NSAID hypersensitivity. Eur J Allergy Clin Immunol 2001; 56: 1017-8. 
5. Enrique E, Cistero-Bahima A, San Miguel-Moncin MM, Alonso R. Rofecoxib should be tried in NSAID hypersensitivity. Allergy 2000; 55: 1090. 

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Roberto Pioppo

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