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In Breve

| 19 agosto 2016, 17:00

Il turismo dei desideri

Appunti sotto l'ombrellone.

Il turismo dei desideri

A Genova si sono accorti che esiste il Ponente ligure! Nel comunicato stampa della Regione sul boom del turismo a ferragosto, incredibile, non c’è una foto delle Cinque Terre o di Portofino, nossignori. C’è una foto d’Imperia. Sarà stato un errore del database delle immagini o una scelta consapevole? Si vedono distintamente le spiagge di Borgo Marina e il promontorio del Parasio.

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La Liguria è finalmente tornata al centro degli interessi degli italiani (copyright Giovanni Toti). È ormai impossibile trovare un lettino e un ombrellone liberi. Tutto esaurito. Spiagge prese d’assalto. Invasione di turisti italiani e stranieri. Beh, sarebbe strano il contrario. Se i nostri lidi non fossero pieni almeno ad agosto, buonanotte al turismo. La retorica del comunicato stampa è servita.

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La sfida è puntare al turismo di qualità, in tutte le stagioni, facendo “rete” e “sistema” tra mare e monti, entroterra e costa. Chi fa da sé, fa per tre, ma non è sempre un bene, organizzativamente parlando. Pare che i comuni si divertano molto a inscenare eventi accavallati. Piccolo esempio assolutamente non esaustivo: sabato 20 agosto c’è la notte bianca a Imperia, la serata pirotecnica a Dolceacqua, la festa della cucina bianca a Mendatica, lo show della compagnia acrobatica Sonics all’Ariston di Sanremo, l’ultimo concerto del festival Uno Jazz sempre a Sanremo. Nemmeno l’ubiquità potrebbe salvarci.

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Hic sunt furbones. Di tutti i tipi. I furbetti dell’ombrellone, che pretendono di usurpare un pezzetto di spiaggia lasciando tutto l’armamentario nottetempo. I furbetti delle aiuole, specialisti del pic-nic in aree pubbliche, con apertura di tavolini e seggiole su giardini e marciapiedi. I furbetti plein-air, abili trasformatori di parcheggi in zone di sosta per camper, con tanto di cunei di stazionamento e costumi ad asciugare sullo stendino. E poi i furbetti della rumenta, delle cicche per terra, delle automobili lasciate in mezzo alla strada, anche se cinquanta metri più avanti c’è un parcheggio vero.

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Prima ancora di turismo, è evidente, occorre discutere sul rispetto delle regole, sull’educazione civica e ambientale, sul concetto di amare il luogo in cui si vive o soggiorna. Per cercare l’estate tutto l’anno, poco importa crogiolarsi sui dati boom di ferragosto e sugli assalti fino a esaurimento posti. Vedremo cosa saremo capaci di fare, nei pomeriggi non troppo azzurri (e senza treni da prendere).

Luca Re

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