Boom d'incassi dai parcheggi pubblici di Sanremo: sfondato il muro dei 4 milioni nel 2024. E' un bilancio da record quello tratteggiato dal Comune, con uno scatto in avanti del 5,16% rispetto ai dati registrati nell'anno precedente. E, come sempre, è il Palafiori a fare da traino, spingendosi a 1 milione 292 mila euro e spiccioli, con una crescita del 3,98%, in soldoni 49.533 euro. In pratica, quasi un terzo del “bottino” globale. Il paragone con il park interrato della nuova stazione è impietoso, malgrado sia quello ad aver ottenuto il maggior incremento, addirittura del 54,59%. Ma, con il centinaio di posti disponibili, pesa per appena 1/10 rispetto al risultato conseguito dalla struttura bi-piano in corso Garibaldi, ad appena 500 metri di distanza. Si è passati da 89 mila a 137.714 euro, 48.633 euro in più: performance che si spiega con il superamento di chiusure e forti limitazioni subite dalla primavera 2022 fino a tutto il 2023 per il rifacimento degli impianti antincendio. Non solo: a Palazzo Bellevue pensano che abbia influito anche il timore d'incappare nei frequenti controlli della polizia locale nel piazzale, dove la sosta è vietata, scooter a parte e piccoli spazi per far scendere o salire i viaggiatori.
A chiudere il quadro dei parcheggi in struttura è l'area del lungomare Calvino/piazzale Dapporto, considerata tale in quanto regolamentata da sbarre e casse automatiche. Che, però, spesso vengono danneggiate da automobilisti, tra difficoltà nell'uscire o (peggio) nel tentare in qualche modo d'evitare di pagare il dovuto, approfittando del fatto che la vasta area di sosta non è presidiata, neppure nelle ore diurne (s'interviene soltanto a chiamata). Malgrado questo handicap di base, dal lungomare (334 stalli) è arrivato un gettito di 1 milione 74 mila euro, corrispondente a un aumento del 9,48%. Un veloce calcolo rivela che la resa media di ciascuno dei posti auto in questione è di circa 3200 euro annui, intorno a 260 euro al mese.
Quanto ai parcheggi a raso, la maggioranza (sono un migliaio) e in cui le sacche di evasione delle tariffe restano elevate (non bastano i controlli a campione), la somma è di 1,5 milioni. Scendendo nel dettaglio, 782.984 euro dai parcometri con pagamenti tramite monete e 290.583 con l'utilizzo di carte (in calo del 6,93%); circa 390 mila euro dalle 6 app (crescita del 34,24%), tra le quali domina Easypark (crescita del 34,24%); e 118 mila dagli abbonamenti (-7,77%) nelle zone B. Il tutto considerando che nei park in struttura si paga sempre, sebbene con minime tariffe notturne e agevolazioni per soste brevi (45 minuti gratuiti al Palafiori, 30 minuti alla nuova stazione), mentre nelle zone blu non bisogna mettere mano al portafogli nei giorni festivi, oltre che di notte (dalle 20 alle 8). I dati risentono, poi, dei 78 stalli persi in piazza Eroi con il cantiere per la realizzazione del park sotterraneo da 200 posti, soltanto in parte bilanciati da quelli diventati a pagamento sul lungomare Trento e Trieste. E adesso, per il Festival e alcuni mesi successivi, dall'accordo Comune-Portosole si avrà a disposizione l'area nella quale è stato finalmente abbattuto l”ecomostro” per ricavare oltre 150 posteggi a pagamento.
Il bilancio complessivo è di 4 milioni 86 mila euro, 200 mila in più nel raffronto con il 2023. “E' un record storico – evidenzia l'assessore Massimo Donzella – L'aspetto importante è che deriva dalla gestione diretta da parte del Comune, con ridotte risorse umane e costi limitatissimi. Il merito è del nostro ufficio competente, che se ne occupa con grande attenzione. Ma incidono pure i controlli e un accresciuto senso civico nel corretto utilizzo dei parcheggi”.