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Cronaca | 27 aprile 2024, 12:51

Il Golfo dianese alza la voce: "No al Cpr nell'ex Camandone" (foto e video)

Oltre trecento persone in protesta davanti all'ex caserma di Diano Castello

Il Golfo dianese alza la voce: "No al Cpr nell'ex Camandone" (foto e video)

Oltre trecento persone, tra sindaci, politici, associazioni di categoria e soprattutto cittadini, si sono ritrovate davanti all’ex Caserma Camandone a Diano Casello per ribadire il proprio “no” alla realizzazione del Cpr

LE INTERVISTE

Dichiara il sindaco di Diano Castello, Romano Damonte: “Ci aspettiamo dopo questa manifestazione delle risposte concrete per un problema che sta a cuore a tutti”.

Ci siamo opposti fin dall’inizio a questa ipotesi, non si può che dire di no al Cpr. Le motivazioni sono di diverso genere, di tipo tecnico, urbanistico e viabilistico. Non siamo fuori dal centro urbano, anzi a pochi passi da qui c’è una struttura ricettivo turistica, ci sono strutture ludico ricreative, tra poco ci sarà una scuola, ed è una zona residenziale. I territori devono essere sereni, soprattutto uno come il nostro che vive di turismo, nessuno vuole un carcere alle porte delle strutture ricettive”, commenta il sindaco di Diano Marina Cristiano Za Garibaldi.

LE INTERVISTE

Confesercenti, Confcommercio e Confindustria hanno espresso una posizione unitaria, il Cpr avrebbe un impatto troppo grosso su un territorio che vive di turismo, sarebbe una macchia indelebile. Abbiamo chiesto che si considerino progetti seri per lo sviluppo dell’area”, spiega Paolo Saglietto, presidente di Confcommercio del Golfo dianese.

La manifestazione di oggi è veramente emozionante, vedere tante persone unite, pacifiche con l’obiettivo unico di difendere il nostro territorio. Un territorio che ha bisogno di altro non di questa struttura che non trova il beneplacito della cittadinanza”, commentano i manifestanti.

Non mi sembra il luogo adatto per un Cpr, ho uno stabilimento balneare e molti clienti hanno già chiamato perché hanno paura non ci sarà più tranquillità”.

No al Cpr a Diano Castello, ma no ai Cpr ovunque essi siano. Sono campi di concentramento, rischiamo di essere come i cittadini tedeschi che convivevano con i campi di concentramento, non possiamo chiudere gli occhi, dobbiamo assolutamente testimoniare che il centro per il rimpatrio secondo il diritto umanitario non deve esistere sul suolo italiano e ovunque, non solo a Diano Castello”.

Sara Balestra

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