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Politica | 05 novembre 2021, 12:29

San Bartolomeo al Mare, 'volano stracci in comune': i dipendenti replicano al sindaco sulle assenze

"Dichiarazioni gravi. Non conosce le norme che regolano il lavoro. Dispiace constatare come, malgrado i suoi oltre 17 anni di amministrazione, Lei abbia ritenuto evitare il confronto diretto con il personale preferendo screditarlo pubblicamente"

San Bartolomeo al Mare, 'volano stracci in comune': i dipendenti replicano al sindaco sulle assenze

“Dopo una attenta e ponderata riflessione sull'opportunità di controbattere alle sue pubbliche affermazioni, consideratane la gravità, abbiamo deciso di rispondere con una serie di osservazioni”.

Sono le parole di alcuni dipendenti del Comune di San Bartolomeo al Mare, che hanno inviato una lettera aperta al Sindaco, Valerio Urso, che nei giorni scorsi aveva evidenziato come la questione del green pass obbligatorio stia mettendo in seria difficoltà gli Enti locali e le Amministrazioni comunali in genere (QUI).

“Premesso che – proseguono i dipendenti che si firmano (Alonzo, Assensi, Bellacicco, Bianco, Desiglioli, Fusco, Senarega, Simonetta, Tessiore, Viola) probabilmente, non le sono noti i diversi istituti contrattuali che regolamentano le assenze del personale dipendente, è prima di tutto d'obbligo specificarli. Il contratto nazionale di lavoro, infatti, prevede che il pubblico dipendente abbia diritto di usufruire di permessi di differente natura, permessi che vanno dalle ferie alle assenze giustificate per motivi personali, dallo sciopero alla malattia, dalla aspettativa alla Legge 104 del 92. Detto ciò, le sue dichiarazioni relative alle assenze sono del tutto fuorvianti per la loro infondatezza, considerato che la totalità delle assenze non può essere ricondotta alla sola malattia. Infatti, nello specifico, come si può facilmente evincere dalla documentazione agli atti, in riferimento agli ultimi quindici giorni il personale godeva di ferie (la cui fruizione, tra l’altro, è stata sollecitata dal Segretario comunale) e/o di permessi giornalieri ex CCNL e/o ex Legge n.104/92 legittimamente autorizzati, aderiva a sciopero intercategoriale regolarmente comunicato e, solo in via marginale, fruiva di malattia (peraltro nella maggior parte dei casi si tratta di seri e prolungati problemi di salute che si protraevano già da settimane precedenti)”.

“Anche per quanto riguarda le visite fiscali – proseguono i firmatari della lettera - non è evidentemente al corrente neanche del fatto che le stesse sono sempre state regolarmente effettuate dall'organo competente, il quale o sorteggia tra i certificati medici inviati dall'INPS quelli da controllare o interviene, a pagamento, su richiesta del datore di lavoro. Alla luce di quanto sopra, pertanto, è evidente che l'avvento del green pass non ha compromesso l'attività lavorativa, riprova ne sono, per esempio, le recenti dichiarazioni pubbliche di consiglieri e assessori in merito all'avvio dei lavori della Scuola Media, al ripristino del servizio scuolabus, all'acquisto del sedime ferroviario, all'acquisizione di finanziamenti relativi al rifacimento del ponte su via Roma e alla realizzazione di nuovo sottopasso pedonale”.

Discorso a parte i dipendenti hanno riservato per la dichiarazione di Urso “...senza obbligo vaccinale e con il green pass le persone si mettono in malattia e non si presentano. Non sono vaccinate, risparmiano il costo dei tamponi e sono ugualmente tutelate...”.

“Innanzitutto – rispondono i dipendenti - ammesso che sappia chi sono i vaccinati e i non vaccinati, dovrebbe spiegare come e perché è venuto in possesso di informazioni che, per la loro natura di dati particolari, sono rigorosamente soggette alla tutela prevista dal Codice della privacy, per non parlare del fatto che, correlando tutte le assenze indistintamente ad una finta malattia inscenata ‘scientificamente’ per ovviare all'assenza di vaccino e tampone, diffonde tra i colleghi e nell’opinione pubblica notizie non solo soggette a privacy, ma anche ingannevoli e tendenziose”.

“Dispiace – terminano - constatare come, malgrado i suoi oltre diciassette anni di amministrazione comunale, Lei abbia ritenuto evitare il confronto diretto con il personale preferendo screditarlo pubblicamente, dimenticandosi nel contempo che, nonostante tutto, la buona volontà del personale, fino ad oggi, non è mai venuta meno né a lei né ai suoi colleghi Amministratori”.

Carlo Alessi

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