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Al Direttore | 15 agosto 2021, 10:03

Ospedaletti, la nascita di un mito della Riviera. Il racconto di Pierluigi Casalino

Nel 1860, il dottor Kerel era stato incaricato dell'Imperatrice Maria d'Assia Darmstatd, zarina di Russia e moglie dello zar Alessandro II, di trovare un luogo con un clima adatto alle sue condizioni di salute...

Ospedaletti, la nascita di un mito della Riviera. Il racconto di Pierluigi Casalino

Nel 1860, il dottor Kerel era stato incaricato dell'Imperatrice Maria d'Assia Darmstatd, zarina di Russia e moglie dello zar Alessandro II, di trovare un luogo con un clima adatto alle sue condizioni di salute. La scelta cadde sul piccolo borgo di pescatori di Ospedaletti dall'inverno assai mite. Una fama che tuttora conquista turisti ed amanti della vita serena, come avvenne nei decenni successivi al 1860, quando il mondo intero scopriva la Costa Azzurra e la Riviera ligure.

Su indicazione di Kerel, nel 1880 la francese Société Foncière Lyonnaise acquistò quasi tutti i terreni di Ospedaletti e, predisposto rapidamente un razionale piano regolatore, nel 1880 diede inizio site  lavori, comprendenti oltre alle infrastrutture stradali numerosi edifici ad uso alberghiero (sorsero così il Grande Albergo Regina, il Palazzo del Casino, l'Hotel Riviera, il Metropole, il Suisse a cui ne seguiranno altri e furono costruite anche delle strade, tra cui l'ampio viale Regina Margherita. La vicinanza a Sanremo (a cui fu unita dal 1913 da una tramvia in sede stradale) non avvantaggiò la cittadina, i cui abitanti non ebbero sempre rapporti idilliaci con la Société Foncière: l'apertura del Casino nel 1906 fu forse causa del mancato funzionamento delle sale da gioco di quello che era stato creato ad Ospedaletti e su cui i promotori contavano molto per lo sviluppo della stazione turistica.

Effettivamente la Foncière voleva troppo, come quando pretese che i residenti - forse per non disturbare la quiete dei danarosi ospiti stranieri - non passeggiassero per le vie del centro turistico da essa creato, facendo sentire la popolazione quasi estranea nel proprio paese. Fatto sta che la Foncière dovette gradualmente ridimensionare gli investimenti e successivamente vendere le sue proprietà al Comune, ciclo che si è concluso nel 1973 con l'alienazione dell'ultimo lotto. A merito della società francese sta peraltro il piano regolatore ottocentesco, che ha consentito ad Ospedaletti di sviluppare in modo armonico, caso quasi unico in Liguria. 

Pierluigi Casalino 

Redazione

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