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Altri sport | 24 gennaio 2017, 11:01

Camporosso: dojo da Imperia e Mentone per lo stage di Aikido per bambini di domenica scorsa

"Al contrario della norma - evidenzia la dirigenza imperiewse - non menzionerò né il numero di praticanti né di genitori… i numeri non ci interessano. Successo? Insuccesso? Il giudizio quantitativo e qualitativo lo lasciamo nelle mani dei partecipanti".

Camporosso: dojo da Imperia e Mentone per lo stage di Aikido per bambini di domenica scorsa

Domenica scorsa, al Dojo di Camporosso, l’Aikikai Vallecrosia e la Scuola di Aikido – Aikikai Imperia, Dojo affiliati all’Aikikai d’Italia, con il patrocinio della Città di Imperia, hanno organizzato uno Stage di Aikido per bambini condotto dagli insegnanti dei due Dojo.

Hanno partecipato i giovani aikidoisti dei due dojo insieme ai cugini francesi di Mentone. "Al contrario della norma - evidenzia la dirigenza imperiewse - non menzionerò né il numero di praticanti né di genitori… i numeri non ci interessano. Successo? Insuccesso? Il giudizio quantitativo e qualitativo lo lasciamo nelle mani dei partecipanti. Però devo dire che sto scrivendo con un sorriso a trentadue denti. Come da programma, lo stage ha visto una prima parte dedicata all’Aikitaiso (ginnastica propedeutica alla pratica dell’Aikido) ed una seconda rivolta alla pratica dell’Aikido.

Le due fasi sono state intervallate da una mezz’ora di “attività libera” sul tatami dove i giovani aikidoisti, sotto la supervisione di insegnanti e collaboratori e con l’apporto di materiale ginnico, hanno dato vita a giochi “inconsciamente” funzionali alla successiva pratica. Allo stesso tempo, i genitori intervenuti hanno partecipato ad un incontro con gli insegnanti dove sono state illustrate le metodologie e le finalità dell’Aikido per bambini. Durante il dialogo gli insegnanti hanno potuto apprendere le motivazioni che hanno spinto i genitori ad iscrivere il bambino ad apprendere l’Aikido ed i genitori hanno potuto acquisire il significato della pratica, ma soprattutto, lo “spirito” e la “filosofia” che animano quest’arte e gli insegnanti che la praticano/trasmettono.

Non meno importante il famoso “terzo tempo” preso in prestito dal rugby: un momento conviviale dove bambini, genitori ed insegnanti hanno potuto conoscersi meglio tra un pezzo di crostata e una fetta di sardenaira… un momento (inconsciamente per tutti) di unione ed armonia, principi cardini che stanno alla base dell’Aikido. "Personalmente - termina il Maestro Raineri - visto dalla parte degli insegnanti, è stata un’esperienza estremamente formativa. Esatto… formativa anche per gli insegnanti. Non starò ora a dire in cosa e perché… alcuni momenti od esperienze sono difficilmente trasmissibili a parole… l’Aikido bisogna provarlo, non spiegarlo”.

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