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In Breve

| 21 aprile 2011, 06:00

Palme alla romana e all'ebrea.

fonte battesimale

fonte battesimale

Nell'800 Bordighera era cinta da un verde abbraccio di piante che furono calcolate in 50.00O ulivi e 20.00O palme, che in alcuni punti formavano delle autentiche foreste "sollevando la pennuta chioma" all'altezza di oltre 2O metri, presentando al foresto bellissime ciocche di fulvi datteri pendenti. I primi "turisti" che venivano a Bordighera rimanevano amareggiati al vedere che fronde di molte palme erano legate e pensavano che nuocesse alla bellezza dell'albero ed al paesaggio. Infatti pensavano che le palme si coltivassero soltanto per ornamento, mentre era un fonte di lucro non indifferente, nel 1870 c'erano dei possidenti che ricavano dai palmizzi oltre 1.500 Franchi di rendita.

    Bordighera, per puro scopo ornamentale, nel giardino del signor Moreno allignavano diverse specie di palme, quali la Coripha Australis, la Latania Borbonica, la Chamoerops Excelsa, la Sabal Princeps, la Cocos Nucifera e varie altre che al giorno d'oggi hanno scalzato quella che fu al regina delle palme: la Phoenis Dactylifera o la palma da datteri. Secondo Francesco Semeria (1870) di Phoenis Dactyfera ce ne sono due varietà che forniscono due palmizi denominati "alla romana" e "all'ebrea". I caratteri che distinguono queste due variet? di palme sono, per quelle alla romana: foglie molto lunghe colle lacinie assai strette, sottili ed acutissime in punta; per le palme all' ebrea invece: foglie alquanto più corte e più robuste, colle lacinie più corte, più larghe, di color verde cupo e con punta meno allungata. I datteri prodotti dalle palme alla romana hanno il nocciolo allungato, quelle all' ebrea  più tondeggiante.

    Del resto queste differenze sono così assai lievi che è molto difficile per chi non si occupa di questo genere di coltivazioni saper distinguere la palma romana da quella ebrea. La palme alla romana, per salvare i “Palmureli” dall'azione del sole e far si che conservino quella bianchezza che è il loro pregio, si effettua in maggio ed in giugno la legatura per mezzo delle funicelle o con sarmenti di vitalba (clematis vitalba); e si snodano all'epoca in cui si tagliano i "palmureli" (palmizi) per mandarli a Roma, Trieste, Nizza, ecc... cioè in gennaio e febbraio. (la Pasqua cade normalmente d'aprile). Le palme all'ebrea si legano con meno diligenza di quelle alla romana, infatti gli ebrei amano i loro "palmureli" color verde e non bianchi; e si tengono legate per minor tempo, da marzo a luglio epoca in cui si tagliano: La Festa dei Tabernacoli cade normalmente in settembre. I "parmureli" tanto dell'una  che dell'altra varietà, una volta tagliati si uniscono in fasci si sessanta ciascuno ben avviluppati all'intorno con foglie di palma. Quelli all'ebrea, lasciatili un tantino seccare, prima di porli in fascio si avvolgono bene con filo dalla base all'apice. Le palme alla romana si legano soltanto ogni due anni, per non depauperare la pianta col troppo frequente taglio dei suoi getti, quelle all'ebrea invece più robuste si legano ogni hanno. Ogni palma da in media da 3 a 8 palmureli di cui d'ordinario due terzi sono di prima ed un terzo di seconda qualità. Il prezzo medio (1870) è di lire 40 a 45 per i palmizi alla romana, e di L. 30 a36 per quelli all'ebrea. I palmizi con difetti vengono venduti al prezzo di un terzo dalla prima scelta.

         I Gismondi le palme e Bordighera.

Nella lettera inviata a Genova al sig. Giuseppe De Martini quondam Giulio il 13 dicembre 1768 il Gismondi dichiara:" ...Poichè avendo visitati tutti questi nostri non ve riuscito d'invenire che all'incirca di 100 brotti, mentre per effettuare la vostra consegna cene vorrebbero 6.000 il 27 dicembre 1768 il Gismondi dice:"...ricevute che avrà le palme dalla Bordighera,  e trovandole che non siino ancora ben staggionate ne differirà la spedizione assieme alle mortelle. Nella bollette di carico abbiamo rintracciato una spedizione di palme all'ebrea diretta a Trieste, dirette nell'Impero Asburgico o Polonia? Una alla romana diretta a Nizza. Il 2 di maggio del1783 sulla bolletta di spedizione diretta a Trieste stranamente manca il nome della nave e il nome del capitano vengono imbarcati "dico due fasci contententi brotti cinquecento cadauno di palme sempre all' ebrea, tutte asciutte, e benissimo condizionate. N.12" Il nolo li sarà pagato Paoli 10 per ogni fascio con più 5% capparra. Il 1 di marzo il pinco nominato l'Assunta del capitano Giuseppe Novaro di Sanremo vengono imbarcati "Dico fasci sei contenenti ogni fascio brotti sessanta palme verdi, in ogni miglior modo benissimo condizionati N. 16.

                          Glossario

Brotu: Brotus > (sr.) Broti: Ramoscello, germoglio della palma e piante in genere. In particolare: Broca: Gemma, germoglio, specialmente dell’ulivo e degli alberi da frutta. (gm) Brotulus: Gemma pollone.

Mortelle: Murta > Mirto. La coltura del mirto era molto estesa nel medio evo, perchè esso oltre che a servire all’arte dei conciatori, veniva usato nelle chiese nelle principali solennità dell’anno. Il mirto, la palma e il cedro servivano per celebrare la festa delle Capanne o dei Tabernacoli, che si celebra dal 15 al 22 di Tishri  (settembre-ottobre).

Palmurelu: ramo di palma, imbiancata al buio, con le foglie intrecciate, che si benedice la domenica delle Palme.

 

Il calcolo della data della Pasqua.

 

Epata. (Bad.-SR.) Dal gr. EPACTOS > lat. EPACTAE > épata: aggiunta. Aggiunta di 11 giorni all’anno lunare, che è di giorni 354, per ragguagliarlo a quello solare. Numero che esprime l’età della luna al primo gennaio di ogni anno (cioé il numero dei giorni trascorsi dall’ultimo novilunio) e che viene aggiunto all’anno lunare per renderlo uguale a quello solare. Serve a calcolare la data della Pasqua e delle altre feste mobili del calendario liturgico.

      Se il calcolo della luna è importante per l’agricoltura, è ancora più importante per il mondo marinaro: i porti o le rade erano in prossimità dei fiumi e dunque soggette ad insabbiamenti. Per regola le navi partivano sempre con l’alta marea.”Conti de l’épata”(SR). Calcoli per trovare l’età della Luna. Nu fa tante épate (Bad.) Non darsi tanta importanza. ”U nu ghe Sabu Santu a-u mundu che a lüna a nu séghe runda”.(Bad) In tutto il mondo il Sabato Santo la luna è rotonda (piena). U röu da lüna: L’alone della Luna.

Lui Cerin

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