ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
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In Breve

| 27 luglio 2016, 17:00

I camminatori dell'inutile

Pellegrini, scrittori, fotografi, conduttori tv, tutti in movimento, perché?

Una strana foto di Marco Maccarini in versione pellegrino

Una strana foto di Marco Maccarini in versione pellegrino

Prendo a prestito il titolo delle memorie del grande alpinista francese Lionel Terray - I conquistatori dell’inutile - e lo riadatto agli esploratori dei giorni nostri. I camminatori dell’inutile. Poco importa che i percorsi siano verticali oppure orizzontali, su pareti rocciose o sentieri di mezzacosta. L’inutilità pratica, materiale, è un tratto che accomuna molte imprese di resistenza fisica e psicologica.

Di gente che cammina per centinaia, o anche migliaia, di chilometri, è pieno il mondo. C’è il pellegrino spagnolo transitato a Ventimiglia nel suo periplo tra Italia, Francia e Spagna, intervistato dal nostro Lorenzo Ballestra. QUI l'articolo Ci sono scrittori e giornalisti che hanno fatto del viaggio a piedi un modo di vivere e raccontare le loro vicissitudini: Enrico Brizzi e Paolo Rumiz, tanto per fare due nomi che conoscono tutti. La Liguria è una terra di transito per eccellenza, impervia e rassicurante allo stesso tempo.

Il fotografo Settimio Benedusi era voluto partire da Imperia, alla volta di Milano, senza soldi, con l’idea di barattare le immagini che avrebbe scattato in cambio di ospitalità. Rileggi Insider: Ti baratterò una foto Marco Maccarini, il noto conduttore radio e tv, qualche giorno fa ha terminato di attraversare la Liguria dallo spezzino al confine con la Francia, circa 300 chilometri in tredici giorni. Per buoni tratti ha percorso l’Alta Via, la stessa sulla quale sono passati gli atleti che hanno partecipato alla prima gara ultra-trail sui monti liguri. Rileggi Insider: L'Alta Via dei monti epici

Camminare, correre, faticare a dismisura, scalare vette. Spesso mi ritrovo a domandarmi quali siano le motivazioni profonde di chi affronta esperienze del genere. Le risposte sono diverse, certo è che, nella maggior parte dei casi (l’unica eccezione può essere costituita dagli atleti professionisti) non c’è alcun premio ad aspettarci al traguardo della nostra avventura. L’importante non è partire dal punto A per arrivare al punto B. Essenziale diventa ciò che si scopre durante il cammino. Gli incontri, i panorami, le incognite, la lentezza, la capacità di comprendere e accettare i propri limiti.

Non mi risulta che qualche politico o amministratore si sia mai inventato una campagna elettorale pedibus calcantibus, che è un vero peccato. Ecco, idea per le elezioni che verranno, lanciata con larghissimo anticipo (così c’è tutto il tempo di allenarsi a dovere). Spostarsi solo a piedi da un comizio all’altro, da una platea all’altra, zainetto in spalla, scarpe comode, pochi spiccioli in tasca. Tutto documentato sui vari social network. Di sicuro, l’occhio del viandante saprebbe cogliere molto bene tutti gli inciampi quotidiani che i cittadini devono affrontare. Questo sì che sarebbe un cammino utile. Dalla propaganda alla realtà, e brusco ritorno con le vesciche ai piedi.

Luca Re

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