ELEZIONI COMUNE DI SANREMO
 / 

In Breve

| 07 febbraio 2016, 10:31

In&Out: da Imperia a Londra, la storia di Francesco Landolfi, dalla fisica al mondo del banking

"Il mondo della finanza è cambiato e viene premiata la predisposizione a mettersi in gioco e ad avere una particolare determinazione. Caratteristiche non sempre italiane, perchè lontane dall'idea del posto fisso”.

In&Out: da Imperia a Londra, la storia di Francesco Landolfi, dalla fisica al mondo del banking

Ciò che la vita ti porta a fare, sperimentare e studiare, non è e non sarà mai scontato per nessuno. Francesco Landolfi, che da Imperia si è trasferito nella City londinese, ne è un esempio. Una maturità classica, seguita da una laurea in fisica ed infine un brillante lavoro nel mondo del banking. Tanti tasselli uniti da un collante eccezionale: la voglia di viaggiare e di mettersi in gioco, cogliendo tutte le possibilità che possano bussare alla nostra porta. Questa è la storia di Francesco.

Da Imperia A Londra. Cosa c'è in mezzo? Dopo il diploma al liceo classico di Imperia, nel '96, mi sono laureato in fisica all'università di Pisa. Dopo aver iniziato un dottorato a New York ed alcune esperienze, ho modificato radicalmente il mio background, cominciando a specializzarmi nel banking. In seguito ad un master alla Bocconi, ho viaggiato tra Milano e Londra, dove sono stato assunto dalla Lehman Brothers Holdings, storica società dei servizi finanziari fondata nel 1850. Sebbene quando iniziai a lavorare alla Lehman, nessuno poteva sospettarlo, nel 2008 la società ha dichiarato bancarotta. Questo è uno dei risultati della crisi. Può sembrare drastico, un passaggio dalla fisica alla finanza, ma ai tempi in cui presi la decisone, la richiesta di fisici, nel mondo del banking era decisamente alta. Sono ormai 10 anni che mi sposto tra Italia e Inghilterra, ma dal 2012 sono stabile a Londra, lavorando per Mediobanca.

Cosa vuol dire lavorare per una società italiana a Londra? Vuol dire che il 70% dei tuoi colleghi parla italiano e il restante 30% lo studia. Ci si sente a casa, dall'atmosfera, al caffè, ai colleghi, senza però perdere nulla delle opportunità della City. Anche il mondo della finanza è cambiato e viene premiata la predisposizione a mettersi in gioco e ad avere una particolare determinazione. Caratteristiche non sempre italiane, perchè lontane dall'idea del “posto fisso”.

Londra, quasi una succursale dell'Italia. Frequenti connazionali o un ambiente Meltin'Pot? Lavorando in un ambiente italiano, sono portato a frequentare italiani. Ho conosciuto diversi ragazzi della mia provincia, che hanno lavorato qui, ma che hanno subito il processo inverso rispetto al trend attuale, vale a dire “il ritorno di cervelli”. 

Come vedi il tuo futuro, made in Imperia o esterofilo? Per ora vorrei rimanere ancora a Londra e cogliere le possibilità che questo lavoro e questa città possano offrirmi. Purtroppo nelle condizioni attuali l'Italia non e' ancora competitiva, per quanto riguarda il job market.

Tre cose di Imperia che a Londra non troverai mai? Il colore del cielo; i ricordi, che mi aiutano sempre e che sono insostituibili; sentire Imperia la mia vera città, la mia casa.

Quante volte ci siamo sentiti dire: “fai attenzione, questo treno passa una volta sola”. Nel caso di Francesco, la prima cosa che verrebbe da rispondere, sarebbe: “E allora io me la faccio a piedi e arrivo lo stesso”.

Stefania Orengo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium