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Politica | 21 dicembre 2025, 18:14

Maxi concorso Imperia–Provincia, Ventimiglia Futura denuncia: “Risultati prevedibili, il merito passa in secondo piano”

L’associazione critica l’esito della selezione per 14 istruttori amministrativi: “Formalmente tutto regolare, ma il concorso sembra premiare sempre gli stessi. Così si mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”

Maxi concorso Imperia–Provincia, Ventimiglia Futura denuncia: “Risultati prevedibili, il merito passa in secondo piano”

“Dalla conclusione del maxi concorso pubblico per 14 istruttori amministrativi presso la Provincia e il Comune di Imperia emerge una situazione che non può essere accettata né sul piano politico né sul piano morale”. Ad affermarlo è l’associazione Ventimiglia Futura’ che spiega: “Quasi 760 cittadini hanno partecipato alle prove. Hanno studiato, investito tempo, energie e anche soldi, convinti di avere le stesse possibilità di tutti gli altri. Il risultato finale, però, dà un’impressione diversa: sembra che il concorso abbia favorito soprattutto persone già inserite, o comunque vicine agli ambienti di potere politico e amministrativo locali. Un copione che molti, purtroppo, conoscono già. I 14 posti a tempo pieno e indeterminato, ufficializzati con una graduatoria approvata il 17 dicembre 2025, sono stati assegnati con punteggi non particolarmente alti, tra 54 e 65 punti, ma comunque sufficienti per ottenere un lavoro stabile nella pubblica amministrazione. A questi si aggiungono altri 103 candidati risultati idonei, che potranno entrare in futuro tramite lo scorrimento della graduatoria, rafforzando un sistema che sembra sempre premiare le stesse persone e gli stessi ambienti.
Dal punto di vista formale, tutto risulta regolare. Ed è proprio questo l’aspetto più preoccupante".

"Quando un concorso pubblico produce risultati così prevedibili e così concentrati su persone legate agli apparati locali, la sola legalità formale non basta. Il messaggio che arriva ai cittadini è molto chiaro e molto grave: il merito conta meno delle conoscenze e delle relazioni. Non si tratta solo di un problema tecnico o amministrativo.  È un problema democratico. Significa dire a giovani, precari, disoccupati e professionisti che studiare non è sufficiente, che partecipare a un concorso spesso non serve, perché l’accesso al lavoro pubblico non è davvero aperto a tutti, ma passa attraverso un sistema chiuso, che protegge sé stesso. Un concorso pubblico dovrebbe garantire pari opportunità. In questo caso, invece, appare come un meccanismo che consolida il potere esistente, aprendo le porte sempre agli stessi e lasciando fuori molti altri.
Chi amministra questi enti dovrebbe capire che la fiducia dei cittadini ha un limite. Continuare a difendere risultati di questo tipo dicendo solo che “gli atti sono regolari” significa non comprendere – o non voler comprendere – la gravità sociale e politica della situazione.  Perché quando sempre più persone pensano che i concorsi pubblici non siano davvero pubblici – conclude il comunicato a firma dell’Associazione intemelia -, il danno non riguarda solo l’immagine delle istituzioni: è una ferita profonda alla loro credibilità”.

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