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Attualità | 15 dicembre 2025, 18:58

Sanremo: il collettivo studentesco 'Papavero Rosso' lancia critiche al Ministero dopo 'Scuola Futura'

Ha diffuso la propria forte insoddisfazione per l’operato del Ministero dell’Istruzione e del Merito

Sanremo: il collettivo studentesco 'Papavero Rosso' lancia critiche al Ministero dopo 'Scuola Futura'

Dopo l’evento finale di Scuola Futura, svoltosi al Teatro Ariston, il collettivo studentesco sanremese, Papavero Rosso, ha diffuso la propria forte insoddisfazione per l’operato del Ministero dell’Istruzione e del Merito e chiede risposte concrete su temi che riguardano direttamente la vita quotidiana nelle scuole. Il collettivo rivendica il diritto degli studenti e delle studentesse a esprimere dubbi e bisogni senza essere attaccati, sottolineando la necessità di un ambiente sicuro in cui poter manifestare liberamente le proprie preoccupazioni. Tra i punti centrali del comunicato emerge la richiesta di inserire l’educazione sessuale e sessuo-affettiva nei programmi scolastici, criticando le recenti restrizioni che prevedono il consenso dei genitori per la partecipazione a queste attività. Secondo Papavero Rosso, si tratta di conoscenze fondamentali per tutti, utili a comprendere il proprio corpo, le relazioni e il rispetto reciproco.

Ampio spazio viene dedicato anche al tema della sicurezza degli edifici scolastici. Il collettivo denuncia situazioni di degrado strutturale diffuse: porte non funzionanti, muri danneggiati, termosifoni non fissati, balconi deteriorati, finestre che lasciano entrare il freddo e riscaldamenti malfunzionanti. Condizioni che, secondo gli studenti, mettono a rischio sia chi frequenta la scuola sia il personale. In questo contesto, viene criticata anche la scelta di incontrare gli studenti in un teatro “sicuro e presentabile” come l’Ariston, anziché all’interno delle scuole che quotidianamente vivono queste criticità. Un altro nodo sollevato riguarda il caro-libri: nonostante il problema sia noto da anni, Papavero Rosso denuncia l’assenza di misure realmente vincolanti per abbassare i prezzi dei testi scolastici e garantire a tutti l’accesso allo studio, indipendentemente dalle condizioni economiche delle famiglie.

Il collettivo mette inoltre in discussione la presenza della religione cattolica come materia scolastica, soprattutto alla luce della carenza di insegnanti per le attività alternative. Secondo gli studenti, quelle ore potrebbero essere utilizzate per l’educazione sessuo-affettiva, per l’educazione civica legata all’attualità o per discipline come l’economia finanziaria, ritenute più utili per comprendere la società contemporanea. Non manca una presa di posizione netta contro le nuove indicazioni nazionali firmate dal ministro Giuseppe Valditara il 9 dicembre, in particolare per l’enfasi sulla “centralità della storia occidentale” e sul “valore della regola”. Pur riconoscendo l’importanza dello studio della storia occidentale, Papavero Rosso chiede un approccio più ampio e inclusivo, che comprenda la storia globale e postcoloniale, dando voce anche alle prospettive dei popoli colonizzati. Secondo il collettivo, una visione eccessivamente eurocentrica rischia di rafforzare discriminazioni, soprattutto in una scuola che è ormai multietnica.

Gli studenti del collettivo lanciano un appello diretto al Ministero: gli studenti dichiarano di essere stanchi di non essere ascoltati e chiedono che la loro partecipazione venga realmente integrata nelle decisioni che riguardano il percorso scolastico e il futuro delle nuove generazioni. Papavero Rosso si presenta come una nuova voce del panorama studentesco locale, intenzionata a portare il dibattito dalle platee istituzionali alla realtà quotidiana delle scuole.

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