Politica - 16 ottobre 2025, 07:14

Sanremo: mercato annonario, oggi il primo confronto con Arimondo tra interesse, cautela e tante incognite

Il gruppo sanremese della grande distribuzione incontra Comune, commercianti e associazioni di categoria. Al momento nessuna offerta concreta, ma solo un dialogo esplorativo

L'ultima riunione al mercato

L'ultima riunione al mercato

Quella di oggi non dovrebbe essere una riunione definitiva, anche perché i passi per un’eventuale gestione alternativa a quella comunale del mercato annonario di Sanremo dovranno essere molti. Però, dopo gli incontri tra l’Amministrazione, le associazioni di categoria e i gestori dei banchi, finalmente le tre parti si siedono ad un tavolo con Arimondo, la società che opera nel mondo dei supermercati e che avrebbe manifestato un interesse per la gestione della struttura di via Martiri, a ridosso di piazza Eroi.

Dobbiamo però sottolineare che al momento non c’è alcuna offerta vincolante, ma solo un semplice dialogo esplorativo tra Arimondo e il Comune. All’amministrazione è stata espressa un’intenzione e un interesse che potranno tradursi in un progetto di gestione solo dopo molti passaggi. Cosa accadrà oggi? È difficile da prevedere, anche se i gestori dei banchi e le associazioni di categoria sperano almeno di capire le intenzioni concrete di Arimondo, per potersi preparare a discutere del futuro di una struttura che ha fatto la storia del commercio matuziano. Tutto ciò avviene in un momento delicato, anche in vista del nuovo parcheggio in costruzione nelle vicinanze.

Attualmente l’annonario è gestito dal Comune, che si fa carico di tutte le spese relative a pulizia, bollette e manutenzione, oltre al lavoro di restyling (più o meno apprezzato) realizzato dalle precedenti amministrazioni. In cambio, i gestori dei banchi operano con un canone annuo molto contenuto — ben al di sotto di quanto potrebbe costare un negozio nel centro cittadino — ma restano esposti alla minaccia della direttiva Bolkenstein, che funziona come una spada di Damocle anche per chi gestisce i mercati.

Il Comune, negli ultimi mesi, ha espresso l’intenzione di lavorare su un nuovo regolamento per l’annonario, ma tra l’incertezza generata dalla Bolkenstein, il cantiere vicino e l’ipotesi Arimondo, non è escluso che tale percorso subisca ritardi. Palazzo Bellevue ha chiesto anche una consulenza esterna, la quale ha confermato che servirà tempo per predisporre un regolamento che dovrà poi passare in commissione e in consiglio comunale. Le associazioni di categoria, dal canto loro, restano pronte a far sentire la propria voce — specialmente qualora non emergessero proposte che coinvolgano gli attuali gestori nel progetto promosso da Arimondo. Il mercato, eccezion fatta per i due giorni clou (martedì e sabato, quando coincide con l’ambulante), è potenzialmente una struttura con margini di vivibilità più ampi, anche se la 'moda' della spesa nei supermercati ha modificato le abitudini dei residenti. I turisti, in particolare i francesi, rappresentano una linfa vitale per l’annonario, ma nei giorni centrali, la carenza di parcheggi attigui penalizza l’attrattiva.

Un altro nodo è quello degli stalli intorno alla struttura. In più occasioni i commercianti dell’annonario hanno chiesto al Comune che fossero gratuiti, ma le amministrazioni finora hanno sempre risposto chiedendo un 'aggio' e una gestione diretta da parte degli operatori. Sul tavolo c’è anche la proposta, spesso evocata, di un consorzio tra i gestori dei banchi — ipotesi che finora non è mai decollata. Tornando ad Arimondo, uno dei punti centrali per comprendere il futuro è capire che modello di gestione la società ha in mente: intende realizzare un nuovo supermercato, oppure mantenere un’impostazione simile all’attuale mercato, magari integrando esercizi di somministrazione (come era stato ipotizzato qualche mese fa)? Vedremo se oggi emergeranno spunti concreti oppure se l’incontro si limiterà a un tavolo puramente interlocutorio fra le parti.

Quella di oggi non dovrebbe essere una riunione definitiva, anche perché i passi per un’eventuale gestione alternativa a quella comunale del mercato annonario di Sanremo dovranno essere molti. Però, dopo gli incontri tra l’Amministrazione, le associazioni di categoria e i gestori dei banchi, finalmente le tre parti si siedono ad un tavolo con Arimondo, la società che opera nel mondo dei supermercati e che avrebbe manifestato un interesse per la gestione della struttura di via Martiri, a ridosso di piazza Eroi.

Dobbiamo però sottolineare che al momento non c’è alcuna offerta vincolante, ma solo un semplice dialogo esplorativo ('pour parler') tra Arimondo e il Comune. All’amministrazione è stata espressa un’intenzione e un interesse che potranno tradursi in un progetto di gestione solo dopo molti passaggi. Cosa accadrà oggi? È difficile da prevedere, anche se i gestori dei banchi e le associazioni di categoria sperano almeno di capire le intenzioni concrete di Arimondo, per potersi preparare a discutere del futuro di una struttura che ha fatto la storia del commercio matuziano. Tutto ciò avviene in un momento delicato, anche in vista del nuovo parcheggio in costruzione nelle vicinanze.

Attualmente l’annonario è gestito dal Comune, che si fa carico di tutte le spese relative a pulizia, bollette e manutenzione, oltre al lavoro di restyling (più o meno apprezzato) realizzato dalle precedenti amministrazioni. In cambio, i gestori dei banchi operano con un canone annuo molto contenuto — ben al di sotto di quanto potrebbe costare un negozio nel centro cittadino — ma restano esposti alla minaccia della direttiva Bolkenstein, che funziona come una spada di Damocle anche per chi gestisce i mercati.

Il Comune, negli ultimi mesi, ha espresso l’intenzione di lavorare su un nuovo regolamento per l’annonario, ma tra l’incertezza generata dalla Bolkenstein, il cantiere vicino e l’ipotesi Arimondo, non è escluso che tale percorso subisca ritardi. Palazzo Bellevue ha chiesto anche una consulenza esterna, la quale ha confermato che servirà tempo per predisporre un regolamento che dovrà poi passare in commissione e in consiglio comunale.

Le associazioni di categoria, dal canto loro, restano pronte a far sentire la propria voce — specialmente qualora non emergessero proposte che coinvolgano gli attuali gestori nel progetto promosso da Arimondo. Il mercato, eccezion fatta per i due giorni clou (martedì e sabato, quando coincide con l’ambulante), è potenzialmente una struttura con margini di vivibilità più ampi, anche se la “moda” della spesa nei supermercati ha modificato le abitudini dei residenti. I turisti, in particolare i francesi, rappresentano una linfa vitale per l’annonario, ma nei giorni centrali, la carenza di parcheggi attigui penalizza l’attrattiva.

Un altro nodo è quello degli stalli intorno alla struttura. In più occasioni i commercianti dell’annonario hanno chiesto al Comune che fossero gratuiti, ma le amministrazioni finora hanno sempre risposto chiedendo un “aggio” e una gestione diretta da parte degli operatori. Sul tavolo c’è anche la proposta, spesso evocata, di un consorzio tra i gestori dei banchi — ipotesi che finora non è mai decollata.

Tornando ad Arimondo, uno dei punti centrali per comprendere il futuro è capire che modello di gestione la società ha in mente: intende realizzare un nuovo supermercato, oppure mantenere un’impostazione simile all’attuale mercato, magari integrando esercizi di somministrazione (come era stato ipotizzato qualche mese fa)? Vedremo se oggi emergeranno spunti concreti oppure se l’incontro si limiterà a un tavolo puramente interlocutorio fra le parti.

La cronistoria: un mese di tensioni e attese

Tutto è cominciato a metà settembre, quando Arimondo ha fatto pervenire a Palazzo Bellevue una manifestazione d’interesse per la riqualificazione dell’annonario. Il 18 settembre si è svolto un primo incontro informale tra l’amministrazione e l’azienda, utile a illustrare i contorni generali del possibile progetto. Il giorno successivo, il 19 settembre, l’annonario sembrava 'un mercato al bivio': da una parte la possibilità di una rigenerazione, dall’altra le preoccupazioni degli operatori storici che temono l’arrivo di un modello più vicino alla grande distribuzione che al commercio tradizionale.

Nei giorni seguenti sono emerse le reazioni dei commercianti, che hanno chiesto trasparenza e coinvolgimento. Il 22 settembre, durante un incontro con la stampa, molti hanno espresso preoccupazione per la mancanza di informazioni ufficiali. Il 24 settembre, le associazioni di categoria hanno poi presentato una richiesta formale di confronto con il Comune, ribadendo che il mercato deve restare pubblico e che gli attuali operatori non devono essere esclusi da eventuali piani di riorganizzazione. Nel frattempo, Palazzo Bellevue ha annunciato l’intenzione di aggiornare il regolamento comunale dell’annonario, anche con l’aiuto di una consulenza esterna. Tuttavia, tra le incognite della direttiva Bolkenstein, i lavori del vicino cantiere e la possibile trattativa con Arimondo, l’iter rischia di slittare ulteriormente.

La riunione di oggi, dunque, non segna un punto d’arrivo, ma l’inizio di un percorso che potrebbe ridisegnare il futuro del mercato. Un luogo storico, simbolo della Sanremo autentica, che ora si trova di fronte alla sfida di restare vivo e competitivo senza perdere la propria identità.

Carlo Alessi

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