"Il parco infrastrutturale italiano, sia dal punto di vista delle autostrade che dal punto di vista delle statali, è vetusto". Lo segnala Bernardo Magrì, amministratore delegato di Concessioni del Tirreno in occasione dell'inaugurazione della nuova barriera autostradale e delle opere accessorie annesse avvenuta questa mattina a Ventimiglia.
"Gli interventi che vengono fatti non possono essere dei semplici interventi manutentivi" - sottolinea - "Oggi stiamo parlando di ricostruzioni e riqualificazioni di parti di un'opera o addirittura di opere complete. La Torino-Savona, per esempio, è un caso emblematico. Su quella si sta intervenendo. Ci sono viadotti che vengono demoliti e ricostruiti. Questo tipo di intervento ha un evidente impatto sul traffico, visto che manca, di fatto, l'infrastruttura" - mette in evidenza - "L'Autostrada dei Fiori è un caso particolare. L'infrastruttura è oggettivamente ben tenuta ma delle opere sono comunque necessarie. Gli interventi più impattanti sono interventi di adeguamento delle gallerie alla direttiva comunitaria e che devono essere completati entro il 2027. Sono state sostituite già l'80 per cento delle barriere di sicurezza. Anche l'impalcato, quando vengono sostituite le barriere, deve essere reso idoneo per sopportarle. La nuova barriera si porta, anche, dentro un risanamento di saturazione e un potenziamento di soletta".
"Le opere sono essenziali per avere delle infrastrutture che consentano la mobilità in sicurezza" - mette in risalto - "Rinviare queste opere significa, sostanzialmente, mettere la polvere sotto il tappeto. Ci ritroveremo, perciò, tra qualche anno con opere chiuse perché non sarà neanche più possibile ristrutturarle".







