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Attualità | 21 giugno 2025, 07:25

Caso Nessy Guerra, respinta la richiesta dell’ex marito: il tribunale egiziano rigetta la ricusazione del giudice

La sanremese, rifugiata con la figlia per sfuggire a un ex condannato in Italia, attende ora la data della sentenza sull’affidamento. Ma il divieto di espatrio resta un ostacolo drammatico

Caso Nessy Guerra, respinta la richiesta dell’ex marito: il tribunale egiziano rigetta la ricusazione del giudice

Resta in salita il percorso giudiziario di Nessy Guerra, la giovane sanremese costretta a vivere nascosta in Egitto insieme alla figlia per sfuggire all’ex marito, già condannato in Italia per stalking e violenza. Come riportato da La Stampa, durante l’ultima udienza tenutasi il 17 giugno nel tribunale di Hurghada, il giudice ha respinto la richiesta di ricusazione presentata proprio dall’uomo, infliggendogli una sanzione economica. Un tentativo, secondo la donna, volto solo a rallentare i tempi e a prolungare una situazione di incertezza e paura.

Secondo quanto ricostruito, l’ex marito di Nessy Guerra avrebbe cercato di rallentare ulteriormente l’iter giudiziario in Egitto presentando una richiesta di ricusazione della corte. Un tentativo che non ha avuto esito: il tribunale di Hurghada ha respinto l’istanza e imposto all’uomo una sanzione da 2.000 lire egiziane – circa 35 euro. Una somma apparentemente contenuta, ma tutt’altro che trascurabile nel contesto economico locale.

Il procedimento per stabilire l’affidamento della figlia, che tra poco compirà tre anni, è ormai vicino alla conclusione. Entro pochi giorni è attesa la comunicazione ufficiale della data in cui sarà emessa la sentenza. Tuttavia, anche in caso di esito favorevole, la situazione resterebbe bloccata: la bambina è infatti ancora sottoposta a un divieto di espatrio, che impedisce qualsiasi tentativo di rimpatrio in Italia.

Nessy Guerra, da mesi rifugiata con la figlia in una località segreta, continua a vivere nella paura. La mancanza di tutele concrete, l’assenza di accesso a servizi educativi per la bambina e il costante timore che l’ex marito possa rintracciarle rendono il quadro sempre più drammatico. Un caso che evidenzia ancora una volta le enormi difficoltà incontrate da chi cerca protezione da una relazione violenta quando, a complicare tutto, intervengono barriere giuridiche e culturali tra Paesi profondamente diversi.

Andrea Musacchio

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