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Attualità | 04 maggio 2024, 09:39

Futuro di Rivieracqua, la Cgil di Ventimiglia: “Gestione dilettantistica con bollette stratosferiche”

“Abbiamo notizia di fatture per alcuni nuclei famigliari, che raggiungo e a volte superano i 1000 euro”

Futuro di Rivieracqua, la Cgil di Ventimiglia: “Gestione dilettantistica con bollette stratosferiche”

Oltre al tormento finanziario, che dalla sua fondazione vede dibattersi Rivieracqua, è di questi giorni un altro grande enigma, di una gestione alquanto dilettantistica, che ha trovato il suo apogeo con l’invio ai cittadini delle bollette di pagamento stratosferiche, che stanno gettando nel panico decine e decine di famiglie addirittura, abbiamo notizia di fatture per alcuni nuclei famigliari, che raggiungo e a volte superano i 1000 euro”.
Così interviene la segreteria della Cgil di Ventimiglia in merito al servizio di acqua pubblica.

Non escludiamo a priori, che ci possano essere delle difficoltà finanziare per la gestione della società e siamo oltremodo consapevoli, che i costi devono seguire l’andamento dei prezzi con eventuali conguagli retroattivi (che riteniamo sia una anomalia certamente, da non imputare agli utenti), a questo punto la domanda sorge spontanea: non era eventualmente più semplice e corretto dilazionare questi aumenti esorbitanti, se veramente dovuti? Forse si sarebbe evitato il levar di scudi, da parte di tutti gli utenti - aggiungono dalla Cgil - un qualsiasi manager, ai vertici di aziende di un servizio pubblico, oltre a saper gestire una società sia finanziariamente che organizzativamente, dovrebbe avere una profonda conoscenza sociale e economica del territorio in cui opera. Dover adeguare e risanare questo deficit, imponendo agli utenti questo modus operandi, vuole dire non avere la consapevolezza e anche la misconoscenza della complessità di parte del nostro territorio, con sacche diffuse di grande disagio. Possiamo anche aggiungere, il disinteresse generalizzato dei comuni di quasi tutta la Provincia, che dovrebbero votare lo statuto della nuova società dell’acqua, per permettere l’ingresso dei privati, disattendendo il risultato del referendum del 2011. In questa nuova società, saranno predominanti le città di Imperia con una quota societaria del 28%, Sanremo con una quota del 22%. Le restanti quote tra 1 e 1,5% saranno ripartite, tra i restanti comuni della Provincia. Città come Bordighera, Vallecrosia e Ventimiglia ecc., non avranno più nessun potere decisionale sulle scelte societarie. Chiederemo un incontro chiarificatore, con i vertici della società ed al commissario dell’ATO idrico Claudio Scajola, per trovare delle soluzioni, che possano mitigare l’apprensione degli utenti, con della facilitazione di pagamenti, come avviene in altri ambiti di pagamenti amministrativi”.

C.S.

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