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Politica | 09 giugno 2022, 07:11

Referendum sulla Giustizia di domenica prossima: la parola ai sindaci dei principali centri della provincia

Domenica il voto, tra i primi cittadini prevale il timore che non venga raggiunto il quorum del 51 per cento

Referendum sulla Giustizia di domenica prossima: la parola ai sindaci dei principali centri della provincia

Domenica 12 giugno si vota per cinque referendum sulla Giustizia e, in 4 comuni della provincia di Imperia, (Taggia, Perinaldo, Bajardo e Pornassio), anche per il sindaco e il rinnovo dei consigli comunali. Abbiamo chiesto ai primi cittadini dei principali comuni del nostro territorio qual è la loro posizione sui questi 5 quesiti referendari.

Alberto Biancheri, (Sanremo): “Penso che i quesiti referendari non stiano trovando un grande interesse nell’opinione pubblica sia perché afferiscono a una tematica molto tecnica, sia perché propongono soluzioni non prive di molte controindicazioni. In questo senso il mancato raggiungimento del quorum potrebbe rappresentare una risposta a queste problematiche. Non mi sento di dare indicazioni di voto. Mi limito a rappresentare a livello personale la mia contrarietà al quesito legato alla legge Severino, si potrebbe anche rivedere in alcune sue parti ma non abrogare. Credo che l'automatismo debba rimanere con chi si macchia di reati gravi contro lo Stato. Per quanto riguarda invece la misura cautelare, penso che si sarebbe anche potuti essere d'accordo in linea di principio se i casi specifici fossero stati individuati e specificati meglio, perché ci sono reati non violenti che sono ugualmente molto gravi”.

Claudio Scajola (Imperia): "Io andrò a votare come ho sempre fatto sui referendum perché ritengo che l'espressione del voto è una vittoria del popolo contro i regimi. Si va a votare, poi uno vota come vuole. Voterò si perché ritengo che sia necessario uno scossone ad un sistema che ha bisogno di ulteriori aggiustamenti". 

Mario Conio (Taggia): “Trovo sia necessaria una riforma del sistema referendario, se vogliamo mettere i cittadini nella condizione di poter esprimere il loro giudizio dobbiamo avere il coraggio di dare ampia visibilità e diffusione. Mai come in questa tornata pare che ci sia un tentativo di tenere quanto più sotto traccia il quesito referendario. Per il voto lascio assoluta libertà di coscienza, sto seguendo a fatica i dibattiti degli ultimi giorni per farmi un’idea, non mi sento di esprimere un giudizio. Ero orientato verso un ‘sì’ convinto ma devo dire che anche le ragioni del ‘no’ meritano attenzione”.

Cristiano Za Garibaldi (Diano Marina): “Andrò certamente a votare perché ritengo il voto la massima espressione della democrazia, sia per le elezioni che per il referendum, pur essendo quelli italiani solo abrogativi e non propositivi come in Svizzera. A parte questo ritendo che ci sia bisogno di un cambiamento. Temo, però, che non si raggiunga il quorum. E qui si apre il vero problema del distacco dei cittadini dalla politica. Ritengo che in questo caso specifico la responsabilità sia da attribuire ai leader politici nazionali che si sono spesi poco per spingere i cittadini ad andare a votare e non possiamo farlo certamente noi, piccoli amministratori”.  Vittorio Ingenito (Bordighera): “Auguro che ci sia una buona partecipazione e l'invito che posso fare è quello di recarsi alle urne ed esprimere il proprio voto”. Alessandro Alessandri (Pieve di Teco): “Voterò si a tutti i quesiti perché ritengo che ci sia bisogno di un cambiamento e di dare una scossa al mondo della Giustizia. Il referendum è un istituto di democrazia diretta vero. Spero che si raggiunga il quorum, ma che comunque, vada tanta gente alle urne per dare un segnale al Parlamento”. 

Armando Biasi (Vallecrosia): “Alla luce dell'importante sforzo dei comitati referendari, come sindaco suggerisco di andare a votare perché creare equilibri fra i poteri dello Stato è diventato ormai fondamentale per tenere sempre alto quel valore della democrazia per tutti i cittadini”.

Vittorio Ingenito (Bordighera): “Auguro che ci sia una buona partecipazione e l'invito che posso fare è quello di recarsi alle urne ed esprimere il proprio voto”.

Gaetano Scullino (Ventimiglia): “I referendum abrogativi sono una cosa molto complessa, io sono per i referendum confermativi, propositivi. La questione del quorum mette in condizione che questi referendum non arrivino a risultato”.

Valerio Urso (San Bartolomeo al Mare): “In coscienza andrò a votare. Trovo, però, che i referendum fatti così difficilmente possano raggiungere il quorum. Purtroppo, in questo caso sarebbe una perdita di denaro. La tematica sulla Giustizia non la avverto come una cosa sentita dalla popolazione. Penso che una riforma della Giustizia sia doverosa e spero di essere smentito e che il 51 per cento vada a votare”.

Diego David-Pietro Zampedroni

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