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Sanità | 15 gennaio 2021, 20:05

Scuola, superiori ancora "a distanza" per una settimana. Toti: "Riaprirle ora sarebbe stato incoerente"

Firmata una nuova ordinanza per rimandare ulteriormente il ritorno in classe: "Speriamo di poterlo fare a fine quadrimestre"

Scuola, superiori ancora "a distanza" per una settimana. Toti: "Riaprirle ora sarebbe stato incoerente"

Le scuole superiori in Liguria resteranno in didattica a distanza ancora per una settimana. Nonostante la collocazione della nostra Regione in zona arancione da domenica 17 gennaio permetterebbe di tornare alle lezioni in presenza al 50%, la scelta del presidente della Regione Giovanni Toti è ricaduta su un ulteriore rinvio.

Ad annunciarlo è stato, durante il giornaliero punto stampa sulla situazione dell'emergenza epidemiologica, lo stesso governatore che ha comunicato di aver firmato l'ordinanza che proroga la cosiddetta dad di ancora una settimana. 

"Qualcuno non sarà d'accordo e la questione è stata molto discussa anche in sede giudiziaria, ma riteniamo incoerente riaprire le scuole nel momento in cui chiudiamo una Regione per soffocare la circolazione del Covid: per quanto si possa dire, l'apertura alla presenza al 50 o al 75% avrebbe certamente inciso in modo più o meno significativo sull'Rt della regione e questo avrebbe significato prolungare il periodo in arancione, cosa che non vogliamo avvenga" ha spiegato Toti.

"In secondo luogo - ha aggiunto il presidente regionale - sarebbe incomprensibile averle tenute chiuse nella fascia di rischio gialla e non farlo ora che abbiamo bisogno di misure più serrate, nell'auspicio che i dati possano confortarci e la scuola possa riaprirsi con la la fine del quadrimestre".

Ancora una settimana sicuramente niente lezioni in presenza quindi per gli studenti più grandi, ma non è escluso che la misura possa restare valida anche per la settimana successiva: "Ci riserviamo di valutare i dati a fine settimana prossima. Ove fossero talmente positivi in tendenza, da garantire una tenuta dei dati nel lungo periodo potremmo anche riaprire. L'obbiettivo è riallineare l'apertura della didattica in presenza con quella della Regione" ha concluso Toti.

"In base al nuovo Dpcm, per i valori RT registrati la Liguria sarà zona arancione da domenica al 31 gennaio, come molte altre regioni italiane, un risultato prodotto dall'abbassamento delle soglie stabilito dal decreto approvato ieri. Ci auguriamo che sia l'ultima volta che accade, sia per il progredire della campagna vaccinale sia perché già oggi i numeri sono migliori: negli ultimi giorni l'inversione del trend è significativa, con RT in calo, incidenza dei contagi sotto i due casi per diecimila abitanti, numero ospedalizzati sotto le soglie di rischio. Fino alla verifica del 28 gennaio comunque sarà così, mi auguro che con i comportamenti corretti di tutti e l'aumento delle vaccinazioni (soprattutto per le fasce più a rischio) il 29 si possa tornare in fascia gialla e, perché no, nelle settimane a venire si arrivi in fascia bianca".

Lo ha detto il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti nel corso del punto stampa serale sul Coronavirus. "L'incidenza è in calo - ha detto ancora il Governatore - Calano gli ospedalizzati, sotto le 60 unità i ricoverati in terapia intensiva. Un bel risultato che consolida una lenta ma costante decrescita degli ospedalizzati Scendiamo sotto il 40 per cento per bassa intensità e sotto il 30 per la terapia intensiva. Oggi abbiamo somministrato 2200 vaccini, in totale abbiamo già somministrato il 66% dei vaccini ricevuti. Abbiamo finora tenuto una politica prudenziale di accantonamento del 30% per garantire l'avvio dei richiami: nel momento in cui cominceranno non ci sarà più l'esigenza di alimentare le scorte e quindi potremo aumentare il ritmo delle somministrazioni".

"È stato rilevato un cluster ospedaliero al San Bartolomeo di Sarzana - ha concluso - con 15 operatori sanitari positivi, 12 infermieri e 3 medici, abbiamo messo in campo tutte le misure di sicurezza e monitoraggio. Non ci sono criticità per la gestione dell'ospedale. Minicluster anche a Badalucco dovuto probabilmente a una festa tra Natale e Capodanno, una decina di giovani sono risultati positivi senza grandi conseguenze. Le quarantene coinvolgono una trentina di persone".
"Gli indicatori di qualità del nostro sistema di sorveglianza sono buoni ma la trasmissione del virus è stata in aumento durante la settimana scorsa, mentre nell'ultima settimana i dati di trasmissione sono stabili - ha detto Filippo Ansaldi, responsabile prevenzione Alisa - L'indice RT è di poco superiore a 1,1, il tasso di occupazione di posti letto è del 30% per le terapie intensive e del 42% per la media intensità. Nella settimana in corso abbiamo osservato una diminuzione dei nuovi casi: l'indice RT dunque tenderà ad avvinarsi di nuovo a 1. La valutazione complessiva del rischio attualmente è di rischio moderato sia per circolazione del virus sia per impatto".

"A oggi abbiamo ricevuto 56mila dosi di vaccino Pfizer, nelle prossime due settimane ne arriveranno altre 41mila - ha detto Barbara Rebesco, direttore della struttura complessa Politiche del farmaco di Alisa e referente regionale per la logistica del vaccino - A partire dal 18 cominceremo con la somministrazione della seconda dose, in linea con la pianificazione fatta all'inizio della campagna vaccinale. Intorno al 25 è calendarizzata la consegna delle prime 1700 dosi del vaccino Moderna. Abbiamo saputo che in altre regioni si sono verificati problemi di furti e di utilizzo non appropriato delle quote di vaccini non utilizzate e destinate allo smaltimento. Abbiamo dunque lavorato per implementare ulteriormente le misure di sicurezza già in essere. Pfizer ha aggiornato la scheda tecnica del suo vaccino: nella prima versione non era prevista la somministrazione a donne in gravidanza, oggi non è esclusa, naturalmente dietro valutazione del medico".

"Questa settimana ha avuto un andamento simile a quella passata, con un ulteriore lieve miglioramento - ha detto Angelo Gratarola, responsabile del dipartimento interaziendale regionale emergenza urgenza - La pressione sui pronto soccorso è rimasta stabile così come la pressione sulle terapie intensive, un segnale incoraggiante. Il dato è omogeneo in tutta la regione".

"Come già la settimana scorsa, nel reparto di malattie infettive osserviamo una tipologia di paziente leggermente diversa rispetto all'inizio della seconda ondata - ha detto Matteo Bassetti, responsabile della clinica malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino - vediamo più grandi anziani, oltre gli 80 anni. L'occupazione dei posti letto è intorno al 40%, in linea con la media regionale. Continuiamo a seguire numerosi pazienti a domicilio in collaborazione con i medici di medicina generale. In Liguria negli ultimi giorni, soprattutto nel ponente, si è molto parlato della cura con plasma iperimmune: ma uno studio inglese appena uscito dimostra che tra pazienti trattati con plasma e pazienti trattati con placebo non c'è alcuna differenza nella mortalità nei pazienti con forme gravi. Evitiamo di dare messaggi illusori".

Mattia Pastorino

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