Andrea Eremita ci ha scritto per rispondere a Marcello Andreoli, in relazione ai passaggi dei motociclisti in montagna:
“Mi complimento con Lei signor Marcello Andreoli per il suo senso civico, propagandato con dovizia di particolari, ma per favore non cerchi di assolvere i suoi compagni di cordata amanti della natura che con le moto da oltre quarant'anni si dilettano a distruggere un patrimonio archeologico di centinaia di chilometri di sentieri e l'acciottolato delle mulattiere che Lei dice stranamente di non avere mai notato, catapultando la violenza, l'oltraggio e il danno irreparabile che viene fatto sul territorio dell'entroterra sulle spalle degli escursionisti, colpevoli a suo dire, di accendere fuochi provocando incendi e di abbandonare rifiuti che Lei inorridito puntualmente raccoglie quando con la moto scorrazza in mezzo ai boschi. A proposito della sua recente rilassante immersione nella natura accompagnata dal delizioso frastuono della sua moto da enduro che ha sapientemente descritto nel suo articolo, sento il dovere di contraccambiare sottoponendo la sua attenzione le sensazioni che ho provato durante una escursione. Recentemente indagini archeologiche di superficie ci hanno portato ad esplorare le alture che sovrastano la frazione di Ventimiglia Mortola Superiore dove abbiamo scoperto un monolite antropomorfo di 5,70 metri di altezza, che puntualmente sarà oggetto di un prossimo articolo. Abbiamo raggiunto il luogo del ritrovamento attraverso il percorso di una mulattiera completamente devastata dal passaggio delle moto che hanno rimosso e distrutto l'acciottolato dove a tratti, abbiamo dovuto aiutarci con le mani per superare vere e proprie voragini. Dopo di che nostre indagini ci hanno portato ed entrare in territorio francese sulle alture di Castellar e meraviglia delle meraviglie, quello che era in territorio italiano un canale impraticabile, superato il confine, abbiamo trovato il tracciato della mulattiera con l'acciottolato in perfetto stato di conservazione. In Francia il patrimonio archeologico rappresentato dai sentieri e dalle mulattiere è da sempre stato tutelato da sanzioni pesantissime (ai motociclisti che vengono colti in flagranza su un sentiero o mulattiera, oltre alle sanzioni previste, viene sequestrata la moto, raccolta con una rete da un elicottero e portata a Nizza con spese a loro carico). Lungo il tragitto ad ogni diramazione abbiamo trovato paletti di segnaletica che indicavano i tempi del percorso e l'altitudine e anziché imbattersi e inorridire al passaggio di motociclisti accompagnati da frastuono assordante dei motori, abbiamo avuto la gradita sorpresa, notare che era un giorno settimanale di febbraio, di incontrare una decina di escursionisti di diverse nazionalità con cui abbiamo avuto il piacere di scambiare parole e condividere dall'alto, complice una limpida giornata di sole, squarci di uno stupendo paesaggio sulla baia di Mentone. Inutile dire che immersi in quell'atmosfera la prima sensazione è stata quella di essere stati traghettati in un 'altro mondo, in un paese capace di mettere in primo piano il rispetto della natura, dell'ambiente e del patrimonio archeologico in quanto tesori da proteggere e da custodire per le generazioni future, per poi lasciare il posto a un profondo sentimento di amarezza consapevoli che al ritorno oltre confine, ci aspettava una triste realtà fatta di ignoranza e menefreghismo. Per concludere sarebbe interessante che il signor Marcello Andreoli commentasse le immagini che invio”.








