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Politica | 27 novembre 2020, 13:59

Sanremo raggiunge gli equilibri di bilancio nonostante un ammanco di 16 milioni, Rossano: “Grande fatica, i ristori non sono sufficienti”

Pesa tanto la chiusura del Casinò, proventi per il Comune fermi a zero

Sanremo raggiunge gli equilibri di bilancio nonostante un ammanco di 16 milioni, Rossano: “Grande fatica, i ristori non sono sufficienti”

La prima commissione di questa mattina ha analizzato la delicata pratica degli equilibri di bilancio che sarà poi discussa e votata durante il consiglio comunale del prossimo 30 novembre.
Il 2020 è stato un anno a dir poco ‘nero’ per i conti pubblici con il Comune di Sanremo che fa i conti con un ammanco di 16 milioni di euro. Pesa come un macigno la chiusura del Casinò con i dividendi per il Comune ridotti a zero. E poi un pesante segno meno per tutte le imposte che hanno visto tagli e riduzioni nel periodo del lockdown. 

A illustrare la pratica l’assessore al Bilancio, Massimo Rossano: “Proponiamo la verifica e la salvaguardia degli equilibri di bilancio. La data sarebbe stata il 31 luglio, date le circostanze c’è stato un differimento fino al 30 novembre. Si naviga a vista e in un Ente locale come quello di Sanremo è ancor più rimarcato, un Ente locale che ha una casa da gioco che può produrre reddito o, per effetto degli eventi attuali, trascina l’effetto negativo sui conti del Comune. Sono state settimana intense di grande lavoro, tutti gli uffici si sono dati da fare in maniera lodevole. Siamo arrivati agli sgoccioli per la difficoltà derivante dall’incertezza che non avvantaggia la redazione di un documento come quello che andiamo a deliberare. Gli equilibri di bilancio, con grandissima fatica, sono stati raggiunti per l’esercizio 2020. Il Comune, come tutti, ha ricevuto ristori e aiuti che, però, non sono sufficienti per dare serenità agli Enti locali anche per gli esercizi futuri. Vedremo quello che succederà già da dicembre, ci sono tante variabili che non fanno dormire sonni tranquilli, primo tra tutti la riapertura del Casinò e l’allentamento della morsa dei limiti per gli spostamenti tra regioni. In questo difficile equilibrio si è messo in atto un’azione importante nei rapporti con la Casinò Spa, abbiamo una convenzione che sanciva un’entrata del 16-18% degli introiti nell’arco del 2020 che sarebbero stati trasferiti al Comune. Questa percentuale è stata azzerata e il Comune di Sanremo ha fatto a meno dei proventi derivanti dall’entrata del Casinò facendo in modo che le entrate rimanessero alla casa da gioco per mettere in sicurezza la Casinò Spa che ha tenuto il 100% degli introiti. Il Comune chiederà alla società la distribuzione di un dividendo determinato in 3 milioni di euro spalmabili tra il 2020 2 il 2021. Questo è un parziale ristoro dei mancati incassi provenienti dal Casinò. Il Comune si accolla la tassa concessione governativa e l’imposta sugli intrattenimenti nella misura di 3 milioni e 100 mila euro circa. Noi manteniamo la convenzione pagando le imposte per conto del Casinò, chiediamo il dividendo e, quindi, chiuderemo così la partita con la casa da gioco”.

Aspettiamo ulteriori ristori che possano alleggerire la tensione finanziaria sugli Enti locali - ha proseguito l’assessore Rossano - ci attendiamo un intervento più sostanzioso. Oggi il Governo ha dichiarato di intervenire per il Comune di Sanremo nella misura di 8,8 milioni di euro, ma ne avremo la certezza solo a giugno 2021, a sei mesi dalla chiusura dell’esercizio. Qual è l’ammanco nelle casse comunali? A oggi abbiamo verificato un ammanco di 16 milioni di euro. Abbiamo non solo minori entrate, ma anche maggiori spese”.
Altra partita importante è quella della Tari che pesa per 1,8 milioni di euro - ha poi approfondito Rossano - l’amministrazione vuole mantenere le aliquote 2019, una scelta che ha fatto bene alla cittadinanza ma non ha giovato ai conti comunali. Abbiamo fatto a meno di un’entrata pari a 800 mila euro. Abbiamo fatto anche i conti con un mancato introito di 680 mila euro dalle attività commerciali”.

Tra gli introiti tributari abbattuti dalle conseguenze della pandemia anche: 320 mila euro in meno dall’Imu, 500 mila euro in meno da tributi minori, circa 300 mila euro in meno sulla tassa di soggiorno.

Pietro Zampedroni

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