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Politica | 25 ottobre 2020, 15:58

Nuovo DPCM: Di Baldassare e Calvi (Confcommercio) "Stessi discorsi di marzo, diventa difficile credere a questo Governo"

"...crediamo veramente che la gente non si riunirà più in strada oppure con feste in casa?”

Da sinistra, Andrea Di Baldassare ed Enrico Calvi

Da sinistra, Andrea Di Baldassare ed Enrico Calvi

“Mi è sembrato di risentire gli stessi discorsi di marzo, quando ci è stato detto che erano pronti soldi per tutti e poi sono arrivati solo i 600 euro".

Sono le parole di Andrea Di Baldassare, presidente di Confcommercio a Sanremo, dopo il discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (LINK) e l’intervento del Sindaco della città dei fiori (LINK). La misura più significativa è quella che andrà colpire le attività di servizi alla ristorazione che da domani chiuderanno alle 18. Senza contare le molte altre attività che invece chiuderanno definitivamente da domani, per un mese (LEGGI L'APPROFONDIMENTO QUI). 

"Ho invece apprezzato molto il discorso del Sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, e lo ringrazio a nome di Confcommercio.
- aggiunge - Da ieri sta chiamando me e gli associati, confermando di essere al lavoro per aiutare aziende ed imprese. E’ un messaggio importante e so che sta lavorando anche a livello regionale per tutti noi, nonostante i problemi economici del Comune”.

“Per quanto riguarda il discorso del Premier – termina Di Baldassare - mi auguro che sia vero quanto ha detto ma, soprattutto, vorrei che si lavorasse per quelle aziende che rischiano la totale chiusura e per quelle, come le discoteche, che sono chiuse già da tempo”.

Ancora più duro il presidente di Fipe Confcommercio (bar e ristoranti), l’imperiese Enrico Calvi: “Il problema è generale e l’ho capito parlandone anche con i membri del consiglio nazionale. C’è una ‘inc... tura’ totale da parte di tutti perché si va sempre a colpire un settore che, per tanti, sarà un colpo definitivo. Noi capiamo di essere un settore aggregativo ma, da maggio stiamo rispettando con attenzione le regole e, se invece qualcuno non lo ha fatto doveva essere controllato ed eventualmente punito. Abbiamo investito nei nostri locali per seguire le regole e scongiurare un altro lockdown e oggi ci ritroviamo con una vera e propria beffa. Sicuramente qualcuno non ha fatto controlli e ci sono anche stati alcuni gestori che non hanno rispettato le regole, mentre altri sollecitavano clienti che non volevano sentirne parlare”.

Calvi, dopo aver parlato con colleghi ristoratori, ha confermato la volontà di molti colleghi di chiudere definitivamente, invece di farlo alle 18 e poi vedere il da farsi, a dicembre: “Abbiamo avuto un’estate che ha fatto in modo di farci uscire dall'impantanamento del lockdown, ma non ha garantito ‘riserve’ per le attività. Questo è un passaggio che, seppur fatto a novembre, provocherà un grosso colpo anche perché diventa difficile credere a questo Governo. Il Dpcm scatta domani e molti associati non sanno nemmeno come muoversi per cassa integrazione ed altro. Ho sentito da Conte di ‘misure di ristoro’ ma queste devono essere importanti. Forse si faceva meglio a chiudere un mese e garantire almeno i dipendenti. I problemi li vediamo fuori dai locali che, quando chiudono, si trovano assembramenti di giovani. Ma crediamo veramente che la gente non si riunirà più in strada oppure con feste in casa?”

Carlo Alessi

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