Non saranno più del 50/60% i ristoranti che apriranno tra giovedì e venerdì dopo il lungo periodo di chiusura dettato, da inizio marzo dalle imposizioni ministeriali a causa dell’emergenza Coronavirus. E’ questo il dato che emerge dalle due associazioni di categoria che sono sul territorio provinciale, Confcommercio e Confesercenti.
Mentre i bar hanno riaperto ieri (dopo il periodo di ‘take away’) i ristoranti restano in stand-by, sia per adeguarsi alle linee guida imposte dal Governo che per capire come potranno muoversi, a breve, i turisti. In molti, nelle ultime ore, hanno confermato le difficoltà nel potersi riproporre alla clientela: il distanziamento sociale è il problema più importante anche perché buona parte dei locali della nostra provincia sono piccoli e dimensionati sul piano del personale per poter ricevere molti clienti.
Con le direttive governative i posti a sedere diminuiranno in modo cospicuo e, conseguentemente, anche gli incassi saranno inferiori. Mentre in molti prevedono un doloroso ridimensionamento dei dipendenti, la maggior parte delle Amministrazioni stanno concedendo ‘allargamenti’ dei dehors per consentire un numero maggiore di posti a sedere, almeno all’aperto.
Però, almeno per ora, non apriranno tutti i ristoranti che comunque si stanno attrezzando tra igienizzazione dei locali, prodotti per la disinfezione e, in taluni casi, anche plexiglas per separare i tavoli. Il ‘d-day’ della riapertura per i primi è fissato per giovedì mentre altri stanno pensando di tirare nuovamente su la serranda venerdì. Si spera ovviamente che, la voglia di tornare a rilassarsi al tavoli dei ristoranti sia sempre rimasta nel cuore della gente e che, nel weekend si possano contare molti clienti nei locali.
Oltre due mesi di stop hanno consentito solo un po’ di ‘take away’ che, secondo quanto evidenziato dagli stessi ristoratori avrebbe portato ad un massimo di un 30% di incassi rispetto al normale. E’ qualcosa, ma non molto, per consentire a tutti di tirare avanti. Senza dimenticare, ovviamente, l’assenza di turisti: al momento, infatti si potranno spostare solo quelli della nostra regione. Ma il chiaro sovradimensionamento di bar e ristoranti può essere supportato solo con l’arrivo di villeggianti da fuori Liguria e, anche dalla vicina Francia.
Proprio per questo molti ristoranti preferiscono attendere la fine del mese per capire come si muoverà il Governo sugli spostamenti tra regioni, in attesa della riapertura delle frontiere. Intanto giovedì si comincia… in bocca al lupo ai ristoratori.