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Attualità | 11 aprile 2020, 12:00

Coronavirus ed i problemi delle donne: da Taggia un'intervista con Laura Cane e la presentazione del nuovo numero verde d'aiuto

Il Punto Donna è nato da poco ma ha già fatto tanto per molte donne che avevano bisogno di aiuto. Com'è cambiato tutto questo ai tempi del Coronavirus? La risposta nell'intervista a Laura Cane.

L’emergenza Coronavirus, le restrizioni e le nuove problematiche delle donne. Una realtà che non esula la provincia di Imperia come sanno bene al Punto Donna di Taggia, un servizio comunale attivato a gennaio di quest’anno che oggi si è dovuto adattare alle misure che impongono a tutti di rimanere a casa. Come? Attraverso un numero verde 334 25 10 807, un filo diretto tra la dott.ssa Giannalisa Laiolo e chi può avere bisogno di aiuto.

Ne abbiamo parlato con Laura Cane presidente del consiglio comunale tabiese con delega anche alle pari opportunità. Lei è stata la principale promotrice di questo progetto. In questa intervista abbiamo cercato di scattare una fotografia sulle problematiche del mondo femminile ai tempi del Coronavirus.

Il punto donna è diventato un servizio importante fin dal giorno dopo la sua nascita, la presentazione a palazzo Lercari (LINK), dove erano presenti tante donne diventate poi volontarie. Abbiamo ottenuto  un forte appoggio da polizia e carabinieri, non solo in quel giorno ma fattivo, anche nella quotidianità, nei giorni a venire. Non ci vogliamo sostituire a consultori o centri antiviolenza che lavoro già molto bene. - ha raccontato Laura Cane - Ci siamo resi conto che c’era bisogno di creare qualcosa di più diretto, a casa delle donne di Taggia, nel proprio comune. Un posto che fosse facilmente raggiungibile e che potesse accogliere più situazioni e più domande".

L'INTERVISTA COMPLETA A LAURA CANE




"Non soltanto violenza di genere o situazioni dove si andrebbe in un consultorio ma possa essere un aiuto psicologico che noi donne dobbiamo affrontare spesso nell’essere madri, figlie, mogli, compagne e lavoratrici o disoccupate e non per volontà. Noi abbiamo bisogno di un aiuto e tante volte ci vergogniamo a chiederlo anche ad un’amica. - spiega Laura Cane - L’esempio più pratico è la violenza di genere, a volte a casa ma anche sul posto di lavoro, dirlo ad una madre o ad un’amica può provocare vergogna e potrebbe essere più semplice dirlo ad una persona come la dott.ssa Giannalisa Laiolo che crea un rapporto diretto quotidiano e all’interno di una casa, il punto donna che è diventata la casa di tutte le donne di Taggia. Nessuno sa chi si incontra con la dott.ssa Laiolo per quale motivo o a che ora. Un’ulteriore protezione”. 

Qual è stata la risposta dalla cittadinanza e quindi anche delle donne di fronte a questo servizio? “Nel mese di lavoro, perchè poi è iniziata l’emergenza e l’impossibilità di incontrare concretamente queste donne, ci siamo resi conto che abbiamo fatto bene ad attivare il servizio. C’era bisogno e come immaginavamo c’erano necessità diverse. - risponde la presidente con delega alle pari opportunità - C’erano donne che avevano bisogno di parlare, c’era chi pensava di venire ad aiutare ed invece si sta facendo aiutare. Abbiamo avuto una risposta importante dalle tante volontarie. Si è formato un gruppo forte e coeso, pronto ad iniziare e che adesso non vede l’ora di tornare ad aiutare la nostra comunità. Non dimentico mai di dire quanto Taggia sia coesa e unita ed in questo momento ce ne stiamo rendendo conto non solo come amministrazione ma come semplici cittadini. Questa situazione  emergenziale creerà situazioni nuove in futuro”. 

Quali sono i problemi che devono affrontare le donne in difficoltà in questo momento di emergenza sanitaria? “Lo stesso ministero ha parlato di come la violenza di genere stia aumentando con queste restrizioni e con l’obbligatorietà dello stare in casa. La casa se prima sembrava una prigione ora è diventata una prigione non più come metafora ma veramente, per tante donne. - sottolinea - Quindi anche il ministero sta cercando di trovare soluzioni per aiutare la polizia per queste donne perché se hanno una situazione di violenza all’interno delle mura domestiche è obiettivamente impossibile trovare un modo per chiedere aiuto. Si stanno creando anche situazioni di disagio psicologico e la distanza sociale sicuramente non aiuta e ci sono molte donne sole in casa. Ci sono donne vedove, separate, che non hanno figli e che stanno passando ore e ore da sole. Questa situazione creerà nel tempo degli strascichi e delle conseguenze che come amministrazione, il governo e le tante associazione  di volontariato saremo tutti chiamati a risponderne. Come Punto Donna asciamo per rispondere alle esigenze globali e se ci sono esigenze nuove dobbiamo cambiare pelle e tutte insieme capire come dobbiamo fare”.

In questo momento di emergenza Coronavirus ed a fronte delle varie misure restrittive e di distanza sociale come pensa che si possa conciliare un servizio di ascolto e aiuto come il Punto Donna? “Dall’oggi al domani abbiamo dovuto interrompere gli incontri. Oggi, ringrazio il sindaco Mario Conio, l’assessore Maurizio Negroni e soprattutto la dott.ssa Laiolo, per aver accettato la mia proposta di usare il numero verde che prima veniva usato per stabilire un primo contatto e chiedere un appuntamento. - annuncia - Adesso si può telefonare al numero 334 25 10 807 ed entrare in contatto direttamente e poter parlare con qualcuno. Certo, non è la stessa cosa. Il nostro obiettivo non era un contatto telefonico però se quel poco possiamo farlo, dobbiamo farlo. Anche un  sostegno telefonico può servire e la dott.ssa Laiolo ha subito accettato. Lei ha voglia di aiutare e quindi sarà disponibile a rispondere a questo numero, sempre acceso, dalle 10 del mattino alle 19 e le donne verranno ricontattate all’orario che preferiscono”.

Ci sono ulteriori prospettive future per ottimizzare il Punto Donna? “Vogliamo riprendere i progetti che avevano iniziato con CNA Imperia, l’associazione Donne Medico e la FIDAPA. Iniziare i corsi di formazione con le nostre volontarie con tantissimi professionisti che si sono già messi a disposizione a titolo volontario e gratuito. Le iniziative che volevamo portare avanti prima ci saranno ancora, forse verranno implementate, forse ne verranno aggiunte di nuove, perchè alla fine non sappiamo che cosa ci troveremo davanti tra qualche tempo. Il Punto Donna c’è e se dovesse cambiare, cambierà” - conclude Laura Cane.

Stefano Michero

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