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Attualità | 03 marzo 2020, 07:11

Imperia: continua l'impegno del fronte del no all'itticoltura a largo della Galeazza, alla petizione si aggiunge la raccolta fondi

Da settimane è partita una petizione, prima online e poi cartacena. Ora il comitato cerca fondi per finanziare la propria battaglia

Imperia: continua l'impegno del fronte del no all'itticoltura a largo della Galeazza, alla petizione si aggiunge la raccolta fondi

Continua l’impegno del comitato sorto a tutela della Galeazza. Nei giorni scorsi al termine del tavolo istituito al Comune, il sindaco Claudio Scajola ha annunciato la convocazione di una conferenza dei servizi per rivedere tutti i pareri, alla luce delle nuove normative vigenti, espressi negli anni scorsi per l’istallazione di otto vasche di itticoltura proprio a largo della Galeazza. Una decisione questa accolta con favore dagli attivisti, con in testa la fondatrice del comitato Livia Carli.

Le loro iniziative, però non si sono fermate. Ne sono state avviate due. Nello specifico una raccolta firme per la petizione popolare e poi una raccolta fondi. Per sostenere l'iniziativa e firmare ci si può recare il martedì e il mercoledì, dalle ore 16,30 alle 19,30 allo "spazio vuoto" in Galleria degli Orti, ma anche presso l'associazione "Garabombo", sia a Porto Maurizio che a Oneglia, e anche presso attività commerciali come ad esempio la libreria Dante e il negozio "Naturasì" in via argine destro. Per chi volesse contribuire alla raccolta fondi invece, basta visitare la pagina Facebook siAmoGaleazza dove sono riportate le coordinate. 

Qui confluiranno anche i soldi versati attraverso Facebook - ha scritto Livia Carli sui social -. Terremo conto delle donazioni, nel caso restassero dei soldi per restituirveli proporzionalmente oppure il fondo cassa potrà essere impiegato per una grande festa alla Galeazza. Al momento i soldi servono - spiega Carli - per avere la collaborazione di professionisti e dotarci della documentazione necessaria e dei pareri competenti a tutela della nostra posizione di difesa della Galeazza”.

La petizione cartacea invece, è rivolta al primo cittadino e ha per oggetto il
No a un impianto di itticoltura alla Galeazza per la particolarità del luogo, per la sua bellezza, per la presenza di un fondale unico e di grande valore paesaggistico e ambientale (presenza di Posidonia e Coralligeno), per la sua bellezza, trattandosi di uno dei pochi tratti di spiaggia libera del Ponente e per il valore simbolico per la città”.

Dalla pagina del comitato, comunque, tengono a sottolineare che non c’è “nessun pregiudizio verso la società Aqua che sicuramente svolge il suo lavoro nel modo migliore e nel rispetto delle leggi con professionalità e competenza; il nostro no è rivolto al luogo prescelto per lo svolgimento di tale attività”. Un eventuale stop al progetto, però potrà vedere l’aprirsi di un contenzioso tra la società e gli Enti coinvolti tra cui appunto il comune di Imperia. Ed è per questo che il sindaco Scajola vuole vederci chiaro. Trascinare il municipio in Tribunale non è di certo una scelta ottimale.

La “patata bollente” quindi è nelle mani del primo cittadino e soprattutto negli enti coinvolti, tra questi Regione, Liguria, Capitaneria di Porto, istituto idrografico della Marina, Soprintendenza Archeologica, Paesaggio e Belle Arti Liguria, che a quanto pare vogliono rivedere le proprie posizioni per il progetto dell’itticoltura di orate e branzini.

Angela Panzera

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