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Politica | 22 agosto 2018, 18:44

Vallecrosia: il Sindaco Armando Biasi replica all’ex Assessore Paolino “Non si riconosce la democrazia in questa città”

"Il suo atteggiamento come è avvenuto negli ultimi cinque anni è volto a dividere e non a creare comunità e identità, il risultato del voto dovrebbe farlo riflettere, invece continua ad ergersi portavoce della minoranza con toni accesi.”

Vallecrosia: il Sindaco Armando Biasi replica all’ex Assessore Paolino “Non si riconosce la democrazia in questa città”

“Questa mattina leggendo l’attacco dell’ex assessore Paolino mi sono posto alcune domande, che vado a sottoporre ai lettori e cittadini di Vallecrosia. Il giorno 10 giugno 2018 la città di Vallecrosia ha decretato il fallimento totale dell’Amministrazione Giordano - Paolino. La lista dell’ex Sindaco ha perso circa 1000 voti quindi consensi rispetto al voto del 2013 e l’ex Assessore Paolino ha perso circa i due terzi dei suoi consensi personali. Ci sarà un motivo per questo risultato disastroso, Paolino non dica, come sua abitudine, che la colpa è mia in quanto il sottoscritto per cinque anni non è stato in Comune.” E’ la dura replica del Sindaco di Vallecrosia Armando Biasi all’ex Assessore di Vallecrosia Emidio Paolino che in una nota aveva commentato duramente la volontà dell’attuale Amministrazione di impiegare sei migranti volontari in lavori utili per la città.

“Nonostante ad oggi Paolino non sia in Consiglio Comunale, in quanto non eletto - continua Biasi - ha voglia di ergersi a paladino della minoranza, come per cinque anni si è più volte sostituito al Sindaco Giordano. Prendo atto che probabilmente è il suggeritore dell’attuale minoranza.

Entrando in argomento è doveroso spiegare all’ex Assessore che chi vince le elezioni ha il diritto di fare delle scelte amministrative, di cui si assume le responsabilità nei confronti della popolazione, che dovrà giudicarne gli effetti pubblici nei fatti e con la democrazia del voto, ma forse non sì è abituati ad accettare le sconfitte.

Avendo ereditato una città completamente sporca, senza controllo della manutenzione, abbiamo fatto una scelta di indirizzo prioritario alla riqualificazione urbana e decoro cittadino in ogni sua forma.

Contattato ed incontrato il Prefetto e i suoi collaboratori diretti abbiamo esposto la nostra volontà di promuovere una serie di progetti volti al coinvolgimento dei ragazzi che hanno richiesto asilo politico alla nostra nazione per integrarli nel territorio e non lasciarli in giro tutto il giorno.

Questo progetto, come prevede la legge, è stato autorizzato dalla Prefettura e con delibera di Giunta abbiamo regolamentato il rapporto tra il Comune e la cooperativa Caribù, che da qualche anno opera nel Comune di Vallecrosia direttamente con i ragazzi che dormono in città.

Le regole del lavoro non posso essere sorpassate solo perché l’ex Assessore Paolino lo vuole, ma la cooperativa si è dovuta assumere una serie di responsabilità e mettere a disposizione una serie di competenze specifiche, al fine di far lavorare 6 uomini, con attrezzature e varie necessità.

Risultato attuale: le aziende che già operano per il Comune di Vallecrosia regolarmente continuano ad utilizzare le loro maestranze, senza che questo progetto intacchi i loro contratti.

Al contrario, come tutti i cittadini di Vallecrosia da circa venti giorni hanno potuto osservare, la città ha giovato del lavoro dei ragazzi impiegati nel progetto, è sta ritrovando una sua dignità, che aveva perso negli ultimi cinque anni.

Quindi, riconfermo che il progetto è stato voluto, approvato e le spese sono costi di gestione del progetto. Se poi la cooperativa vorrà valorizzare i ragazzi non vedo il problema - conclude Biasi - perché la differenza sono i risultati. Infine rimango sorpreso di questo atteggiamento razzista, da parte del signor Paolino, aggiungo che forse non sa che entro un mese inizieranno a lavorare anche tre italiani ultrasessantenni. Laddove ci saranno occasioni di integrazione la mia amministrazione sarà in prima linea.

Il suo atteggiamento come è avvenuto negli ultimi cinque anni è volto a dividere e non a creare comunità e identità, il risultato del voto dovrebbe farlo riflettere, invece continua ad ergersi portavoce della minoranza con toni accesi.”

C.S.

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