L'Ospedaletti è stato sconfitto dal Campomorone per 0-1, un risultato che lascia l'amaro in bocca ai ragazzi di mister Biffi, visto che lo scivolone in terra genovese è stato causato da un calcio di rigore. L'estremo difensore orange, Mattia Farsoni, a tutto spiano intervistato da noi di rivierasport.it analizza lo scivolone sul campo dei genovesi nonostante l'uomo in più, analizza il rigore e giudica la situazione in casa orange.
Mattia Farsoni, dopo la vittoria con la Campese lo stop sul campo del Campomorone: come giudichi questa sconfitta? "E'stata una partita a due facce, disputando un ottimo primo tempo contro un ottimo avversario difficile da affrontare. Dopo un buon primo tempo c'erano i presupposti di portare a casa un risultato positivo".
L'estremo difensore giudica l'episodio chiave del match: "Il rigore decisivo? Ci ha tagliato le gambe, anche se era netto visto che il tocco di mano in area c'è stato e dispiace non essere riuscito a respingerlo".
Poi la squadra si è spenta e c'è stata mancanza anche di personalità in certe situazioni, errori che ormai ci portiamo dietro da un po' di tempo. Ci sono squadre a livello qualitativo inferiori a noi ma che hanno più personalità e di conseguenza più punti di noi. Siamo a livello di qualità un'ottima squadra, ma in certi frangenti pecchiamo di presunzione".
C'è da sottolineare che non siete riusciti a rimontare con l'umo in più: è una cosa su cui dovrete lavorare? "Aspetti su cui lavorare è difficile, perchè arrivati a questo punto del campionato ognuno si deve lavare i panni sporchi in casa propria, ognuno di noi deve fare un'esame di coscienza: siamo abbastanza grandi per capire dove e come dobbiamo dare di più per l'Ospedaletti".
"Abbiamo sicuramente tutto quello che ci serve per fare bene, ma ci siamo ritrovati dopo un mese e mezzo dall'inizio dell'anno nuovo dentro di noi la consapevolezza di fare molto di più e ad oggi raggiungerei playoff è molto difficile: dobbiamo lavorare, compattarsi e trovare una quadratura che forse fino a questo momento non c'è stata. Una squadra che rimane con l'uomo in più non può avere un atteggiamento rinunciatario come alcuni frangenti del secondo tempo ".