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Calcio | 08 agosto 2017, 11:10

Calcio, ESCLUSIVA. Dal Ponente alla Finlandia, il magic moment dell'ex Sanremese Fabrizio Piccareta: "Emozioni contrastanti. Soddisfatto di quello fatto dai ragazzi"

Intervista all'allenatore dell'Inter Turku che ha debuttato con un rotondo 3-0: "Il giorno precedente il mio debutto da prima guida ero stato "messo alla porta" dal precedente Head Coach per l'aggravarsi di alcune situazioni che si protraevano ormai da un paio di mesi di fronte alle quali non potevo tacere, senza che ne venissero intaccate la mia professionalità e dignità"

Nella foto tratta da proprio profilo Facebook, Fabrizio Piccareta, allenatore dell'Inter Turku

Nella foto tratta da proprio profilo Facebook, Fabrizio Piccareta, allenatore dell'Inter Turku

Inter Turku-HIFK Soccer 3-0: al fischio finale la gioia dell'ex giocatore della Sanremese, Fabrizio Piccareta, è stata davvero incontenibile. L'ex mediano biancazzurro sta vivendo un magic moment della sua carriera , dopo essere stato il vice della compagine finlandese, ora ne è diventato a tutti gli effetti la prima guida.

Dal Ponente alla Finlandia. Piccareta, nato nel novembre del 1965, inizia come allenatore proprio dal biancazzurro per poi passare all'Inter Campus e migrare all'estero con le esperienza in Inghilterra (Swindon Town e Suderland) e Portogallo (Olhanense). Poi l'arrivo alle giovanili della Sampdoria, prima di arrivare ad inizio anno in Finlandia, proprio all'Inter Turku. Abbiamo raggiunto ai nostri microfoni Piccareta che ci descrive le emozioni del debutto da primo allenatore dei finlandesi.

 

Fabrizio Piccareta, il suo debutto da primo allenatore sulla panchina dell'Inter Turku è stato roboante: è soddisfatto? "La risposta alla prima domanda è scontata: sono molto soddisfatto. Il punteggio, già rotondo, dice meno di quanto in realtà sia stata la superiorità dei miei giocatori. Dopo aver segnato 3 reti nel primo tempo, la squadra è stata intelligente nel gestire il possesso palla nella ripresa, cercando di limitare al minimo le occasioni per gli ospiti".

Ci racconta le sue emozioni? "Le emozioni sono state contrastanti. Il giorno precedente ero stato "messo alla porta" dal precedente Head Coach per l'aggravarsi di alcune situazioni che si protraevano ormai da un paio di mesi di fronte alle quali non potevo tacere, senza che ne venissero intaccate la mia professionalità e dignità. Il giorno successivo sono stato nominato nuovo allenatore della squadra e la risposta dei giocatori sul campo mi ha fatto capire quanto forte fosse il rapporto che ho costruito con tutti loro in questi 7 mesi di lavoro".

Il suo è un compito non semplice: più Europa League o salvezza? "La classifica è molto corta e mancano ancora 12 partite al termine. Tutto può succedere ma, come ho detto ai miei giocatori, il "focus" ora dev'essere solo su una gara alla volta, senza guardare la classifica. Solo così possiamo rimanere concentrati su noi stessi".

Cosa ha detto ai suoi ragazzi prima di scendere in campo? "Prima della partita, e durante la seduta di rifinitura, ho insistito sul cercare di giocare liberi di testa, senza paura di sbagliare e, soprattutto, di essere più pazienti nel mantenimento del possesso palla (cosa che è stata il nostro vero tallone d'Achille nella stagione). I ragazzi hanno interpretato benissimo la gara sotto questo punto di vista ed il risultato ne è solo la logica conseguenza".

 

Riccardo Aprosio

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