Continua il mistero attorno alla località “5F”, frazione di Chiusanico. Un uomo ucciso barbaramente, 5 persone incarcerate ingiustamente e un frate, forse non troppo onesto (QUI). Questa è la trama del vero giallo che venne commesso la notte del 14 febbraio 1893 tra Cesio e Chiusanico.
Quella notte, durante una festa un gruppo di amici del posto, in preda ai fumi dell'alcol cominciò a battibeccare e uno di loro si allontanò, lasciando gli altri cinque a continuare i festeggiamenti. Tornando a casa, il gruppo trovò un carro abbandonato e poco più in la un uomo riverso in una pozza di sangue: era Giobatta Trucco di Pieve di Teco, detto “Il Motto”. In carcere finirono proprio i 5 amici, pare traditi dalla testimonianza di un frate. Qualche anno dopo, gli uomini furono liberati, pare anche se non è presente negli atti ufficiali, perché in punto di morte il frate ritrattò a precedente testimonianza, rivelando il nome del vero colpevole. Nello stesso momento in cui il nome fu rivelato, nell'unica casa della frazione 5.F vennero scolpite 5 lettere: 2 effe su un pilastro e 3 su un altro.
Una casa, quella delle 5 F, che continua a destare curiosità, come ci racconta chi la abita, ovvero la famiglia dei discendenti di uno degli uomini accusati ingiustamente: “Si trattava del prozio di mio suocero. La versione che abbiamo sempre sentito raccontare è quella che deriva dal processo. Ma le voci di popolo sono tante e spesso l'immaginario collettivo si deforma".
Ma come andarono davvero le cose? “Il prozio di mio suocero venne incarcerato ingiustamente e pare che venne poi rilasciato quando il frate confessò la verità. Per questo cosparsero le 5 F, che starebbero per: Frate Fottuto Farai Funesta Fine”.
Sono molti che, passando per la Località 5 F si chiedono il motivo di quelle lettere. Tutti a parte Google. Infatti, nonostante le svariate segnalazioni dei proprietari della casa, la frazione di Chiusanico non viene riconosciuta in alcun modo dal motore di ricerca e cliccando sulla mappa, compare solo la dicitura “Strada Provinciale 95”. Cercando nella zona è possibile infatti reperire su Google Maps le immagini del fatidico cancello con le F, ma per quanto riguarda le segalazioni: niente. Il mistero, dopo 123 anni è ancora attuale.