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| 22 maggio 2016, 07:25

In e Out: "Dal Kazakistan con amore" a Taggia. La storia di Svetlana Mader, tra favola e arte

"Mio marito mi ha insegnato l'italiano e lui ha imparato il russo. In questo modo quando litighiamo ognuno capisce cosa voglia dire l'altro!"

In e Out: "Dal Kazakistan con amore" a Taggia. La storia di Svetlana Mader, tra favola e arte

Tutti conosciamo un famoso film dal titolo “Dalla Russia con furore”. Quella che vi presentiamo oggi è una sua variante, molto più piacevole e dai risvolti da favola: la storia di Svetlana, che potremmo definire invece “Dal Kazakistan con amore”. Arrivare in Riviera per una vacanza, incontrare l'amore e decidere di vivere qui. Fra favola, arte e sogni, questa è la storia di Svetlana Mader, a Taggia.

Dal Kazakistan a Taggia: come mai questa scelta? "Sono nata nella regione dei Monti Urali e poi mi sono trasferita in Russia, a Nizhny Tagil, dove ho studiato all' istituto di stato Pedagogico, nella facoltà di grafica artistica. Dopo essere tornata in Kazakistan, ho aperto la mia agenzia pubblicitaria. Sei anni fa ho deciso di venire in vacanza qui in Riviera e ho conosciuto l'uomo che poi sarebbe diventato mio marito. Mi sono innamorata di lui e di questa provincia, che trovo meravigliosa e che mi da un' ispirazione totalmente nuova per il mio lavoro; sono una pittrice e tra i miei lavori non mancano i paesaggi liguri. Ne ho dipinto uno particolare di Santo Stefano al Mare, su una tegola di ardesia che era caduta dalla chiesa sconsacrata di Andagna".

C'è qualcosa della tua nuova vita che ti ricorda la Russia o il Kazakistan? "Dove sono nata io esiste una forte escursione termica, che può arrivare fino a 40° durante l'estate e scendere fino a meno 30° in inverno. Non ci sono alberi e non c'è mare, solo steppa. Ogni cosa qui è una scoperta e mio marito mi sta facendo conoscere le tradizioni e la storia, soprattutto dell'entroterra. Per questo posso dire che non c'è assolutamente niente in comune tra il mio Paese d'origine e questo! Quando era una ragazza seguivo sempre il Festival di Sanremo alla televisione e mai avrei potuto immaginare di poter vivere proprio qui! Anzi, a proposito di musica, un'altra delle cose a cui non potrei più rinunciare, è la musica di Mario Biondi".

Che difficoltà hai avuto ad inserirti in un contesto così diverso? "Principalmente la lingua. Quando sono arrivata qui parlavo russo e un po' di tedesco, perché mio padre è originario della Germania. Mio marito mi ha insegnato l'italiano e lui ha imparato il russo. In questo modo ognuno capisce cosa voglia dire l'altro! Da sola invece ho imparato a cucinare all'italiana, soprattutto gli spaghetti e la torta verde. Amo la vostra cucina e la trovo molto più ricca e sana rispetto a quella a cui ero abituata. Devo ammettere che non sono state facili le pratiche burocratiche e in questo mi è stato molto vicino l'Avvocato Angelo Massaro, che mi sta seguendo in modo davvero esemplare".

Hai mai pensato di tornare in Kazakistan? "No mai! Sono andata via solo due volte, la prima per trovare mia mamma che vive ancora li, qualche anno fa e mio marito mi ha accompagnata. La seconda invece, quando sono stata in California dove mio figlio Nikita lavora comecollaudatore di programmi, per una delle più grandi multinazionali del mondo, nelal Silicon Valley. Lui è il mio orgoglio e sono davvero fiera di lui".

Stefania Orengo

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