L’autostrada in Liguria è in pieno “divario digitale”. Da Ortonovo a Ventimiglia, da Levante a Ponente, il cellulare resterà muto per gran parte del tragitto. Altro che telefonate in vivavoce e servizi web: colpa delle anacronistiche gallerie, prive di amplificatori di segnale. Contro questa sconnessione quasi permanente s’è scagliato il vicepresidente del Consiglio regionale, Luigi Morgillo, presentando un’interrogazione alla giunta, sottoscritta pure da Lorenzo Pellerano (entrambi sono i fondatori del gruppo Liguria Libera).
Troppe volte cade la linea, secondo Morgillo, che quindi afferma: «Questo inconveniente rappresenta un grosso handicap, soprattutto per chi utilizza il cellulare a scopi lavorativi, ma più in generale per tutti gli utenti». In ballo c’è poi la sicurezza, perché se non c’è campo, come si fa a chiamare i soccorsi o segnalare un tamponamento? Inoltre, aggiunge Morgillo, «l’attuale funzionamento a intermittenza del cellulare, dovuto al susseguirsi delle gallerie, può distrarre il guidatore, anche se munito degli accorgimenti tecnici previsti dalla legge, e provocare incidenti». Gli accorgimenti tecnici dell’automobilista contemporaneo sono gli auricolari o il Bluetooth, rimedi essenziali per combattere l’astinenza da conversazione mobile quando si stringe un volante. Dall’Autostrada dei Fiori (113 km con 67 tunnel e 90 viadotti) fanno sapere che l’eventuale risoluzione del problema è compito esclusivo degli operatori del settore.
Ma le compagnie telefoniche sono davvero interessate alle gallerie? C’è ben altro su cui investire per colmare il ritardo digitale. La banda larga wireless, per esempio. Ci sta lavorando Ngi, la società di Busto Arsizio che ha vinto la gara pubblica per realizzare le reti veloci nelle località remote, soggette al famigerato digital-divide e pertanto snobbate dai colossi tradizionali come Telecom. Oppure la connessione pubblica e gratuita. Riva Ligure è uno degli ultimi comuni a essere entrato nel progetto Liguria Wi-Fi, che comprende diversi punti per accedere liberamente a internet. Ventimiglia sta valutando l’installazione di un’antenna wireless. C’è però una buona fetta di Liguria antiquata, dove i cellulari con una misera tacca di segnale (quando va bene) sono la regola. Al pari di connessioni Adsl (se disponibili, per non parlare del miraggio della fibra ottica) che viaggiano a singhiozzo. Proprio come le telefonate da una galleria all’altra.
Luca Re