"Iniziata nel 1907 con la vittoria del francese Breton, stella di prima grandezza per i successi riportati nella sua carriera, la classicissima internazionale del ciclismo non si fermò neanche 'al rombo del cannon' come diceva una simpatica canzoncina a proposito della volontà italiana di conquistare Trieste.
Le edizioni della Milano-Sanremo si svolsero lo stesso in periodo bellico, tranne che nel 1916:quella del 5 aprile 1914 vide imporsi Ugo Agostoni per la seconda volta; in quella 28 marzo 1915, alla vigilia dell'entrata in guerra dell'Italia,si assegnò a tavolino la gara a Corlaita, dopoché Girardengo aveva comunque trionfato grazie alla cosiddetta 'scorciatoia' che lo portò da Oneglia mare a San Lorenzo al Mare, tappa d'avvio del Giro d'Italia del 2015 (ma Giradengo avrebbe vinto egualmente anche senza quella che fu definita una svista per la foga di raggiungere il gruppetto di fuggitivi); quella del 15 aprile 1917 o 'degli imboscati', in pieno clima disfattistico (rotta di Caporetto), fu vinta invece da Belloni, in assenza di molti campioni italiani e stranieri trattenuti al fronte; l'edizione del 1918, svoltasi il 14 aprile 1918, registrò la performance straordinaria di Costante Girardengo che si rifece del mancato successo di tre anni prima. Non sempre in tali edizioni la Milano-Sanremo fu la corsa del sole, perché in tali occasioni le condizioni atmosferiche furono inclementi, come inclemente era il momento storico.
Eppure la Sanremo (e con essa la Città dei Fiori e la sua immagine nel mondo) resistette anche alla 'grande guerra' e negli anni successivi, terminato il conflitto, fu teatro di nuove imprese leggendarie firmate da altri campionissimi. La storia della Riviera è legata strettamente a questa manifestazione. E' vero che oggi essa sembra aver perso un po' del suo smalto originario per un calendario sempre più nutrito di competizioni, ma anche per il venir meno di quella passione per il pedale che segnava l'Italia povera ed eroica di un'epoca lontana. Ciò nondimeno il ciclismo, aldilà delle polemiche legate al doping, continua ad esercitare il suo fascino sugli sportivi e sugli amanti dello spettacolo.
La Milano-Sanremo non cessa quindi di suscitare entusiasmi sia per il mito, che non tramonta, del suo percorso e sia per quel messaggio di coraggio e di sfida che, agli occhi di molti liguri e italiani (e anche di chi italiano non è), rappresenta sempre un motivo di speranza che va oltre il significato sportivo. Sarà pure per questo che Sanremo è Sanremo?
Pierluigi Casalino".
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