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Politica | 23 dicembre 2025, 15:39

Sanità territoriale, la UIL FPL lancia l’allarme: “Case di Comunità inaugurate senza personale, rischio scatole vuote”

La UIL FPL punta il dito contro la gestione della sanità locale: "Pieve di Teco con soli 6 infermieri, così il sistema non regge"

L'inaugurazione del 12 dicembre scorso a Taggia

L'inaugurazione del 12 dicembre scorso a Taggia

Negli ultimi mesi il territorio ha assistito a una serie di inaugurazioni delle Case di Comunità, presentate come uno dei pilastri del rilancio della sanità territoriale previsto dal PNRR. Tra le strutture annunciate o già inaugurate figurano quella di Taggia nell’area della stazione ferroviaria, la Casa di Comunità di Sanremo Baragallo, annunciata per il mese di marzo, la futura struttura “Eiffel” di Ventimiglia e la Casa di Comunità di Pieve di Teco, ospitata nelle ex caserme Manfredi e destinata a funzionare con il solo impiego di sei infermieri.

Secondo la UIL FPL, tuttavia, dietro il susseguirsi di tagli del nastro e annunci ufficiali si nasconde una realtà ben diversa: le risorse del PNRR sarebbero state utilizzate quasi esclusivamente per le opere strutturali, senza un adeguato e reale finanziamento del personale necessario a rendere operative le nuove strutture. Il rischio concreto, denuncia il sindacato, è che le Case di Comunità restino contenitori vuoti, incapaci di garantire servizi efficaci e continuativi ai cittadini. “La propaganda racconta un sistema in espansione, ma la quotidianità dei lavoratori dice altro”, sottolinea la UIL FPL. Da tempo, infatti, il personale attende l’attivazione di mobilità interne anche verso le Case di Comunità, ma tali spostamenti avverrebbero a discapito dei reparti ospedalieri e dei servizi territoriali già in grave sofferenza, che verrebbero ulteriormente privati di risorse umane. Un meccanismo che, di fatto, impedisce l’avvio reale delle nuove strutture e contemporaneamente compromette il funzionamento di quelle esistenti. Il risultato è uno stallo generalizzato: le strutture ci sono, ma i servizi non partono.

Il sindacato richiama inoltre quanto già accaduto con la Senologia, indicata come esempio emblematico di cattiva programmazione e spreco di risorse pubbliche. La scelta di collocare la struttura in una sede decentrata rispetto alla Radiologia, priva di una logica clinica e funzionale, ha comportato la necessità di raddoppiare il personale amministrativo per l’accoglienza delle pazienti, generando disagi, inefficienze e confusione organizzativa. A ciò si è aggiunta una commistione continua con l’attività ORL, estranea ai percorsi della Breast Unit, che ha ulteriormente disorientato le utenti. Nonostante queste criticità, anche la Senologia è stata oggetto di più inaugurazioni ufficiali, in contrasto con un progetto che presenta, secondo la UIL FPL, gravi limiti strutturali e organizzativi. “Ancora una volta la propaganda ha prevalso sul buon senso – denuncia il sindacato – producendo sprechi di denaro pubblico che una programmazione attenta, condivisa e fondata sui bisogni reali avrebbe potuto evitare”.

Le conseguenze di queste scelte, spesso dettate da decisioni gestionali calate dall’alto, ricadono direttamente sui lavoratori, costretti a tamponare inefficienze strutturali, e sui cittadini, che si trovano a usufruire di servizi mal progettati o incompleti. Una situazione che genera amarezza, disagio e crescente sfiducia in chi ogni giorno opera nella sanità pubblica e chiede semplicemente organizzazione, rispetto e razionalità. La UIL FPL ribadisce con forza che non è accettabile continuare a spostare personale come unica risposta organizzativa, senza nuove assunzioni, senza una programmazione seria e senza un piano organico di potenziamento della sanità territoriale. 

In particolare, il sindacato evidenzia che:
- le Case di Comunità non possono funzionare con il solo personale attualmente in servizio, già sottoposto a carichi di lavoro insostenibili;
- le mobilità interne non rappresentano una soluzione, ma aggravano le criticità esistenti;
- senza investimenti strutturali sulle risorse umane, il PNRR rischia di trasformarsi in una grande occasione mancata.

Da qui la richiesta urgente di:
- assunzioni immediate di personale sanitario e sociosanitario;
- un piano chiaro e trasparente di attivazione dei servizi, che vada oltre le inaugurazioni simboliche;
- il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nelle scelte organizzative e strategiche.

“La tutela della salute dei cittadini e la dignità dei lavoratori non possono essere sacrificate alla propaganda - conclude la UIL FPL - basta scatole vuote: servono persone, competenze e servizi reali”.

Carlo Alessi

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