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Attualità | 20 dicembre 2025, 14:50

L’allarme del gruppo 'Colle di Tenda' di Cuneo. “Dopo l’11 gennaio rischio isolamento per le valli”

Il fondatore Marcello Bevilacqua chiede una terza fascia oraria, il ripristino delle navette ferroviarie e una strategia condivisa per evitare il collasso di imprese e turismo

L’allarme del gruppo 'Colle di Tenda' di Cuneo. “Dopo l’11 gennaio rischio isolamento per le valli”

Il Gruppo 'Colle di Tenda' lancia un nuovo allarme sulla mobilità transfrontaliera in vista della fine dell’apertura straordinaria del traforo, prevista per l’11 gennaio. Senza un prolungamento delle attuali fasce orarie, il territorio rischia di tornare a un regime di transito limitato – 6-8 e 18-21 – che, secondo il gruppo, riporterebbe le valli in una condizione di isolamento con pesanti ricadute economiche.

Le preoccupazioni riguardano soprattutto due settori considerati vitali: da un lato le aziende locali, già messe a dura prova da anni di difficoltà logistiche e impossibilitate a sostenere un blocco di dieci ore nel pieno della giornata lavorativa; dall’altro il turismo invernale, che senza collegamenti adeguati vedrebbe compromessa la stagione sciistica e l’intero indotto fatto di hotel, ristoranti e attività di noleggio.

Il fondatore del gruppo, Marcello Bevilacqua, avanza tre richieste precise alle autorità competenti. La prima è l’attivazione di una terza fascia oraria, dalle 12 alle 14, ritenuta indispensabile per consentire il transito di lavoratori e turisti giornalieri. La seconda è un “piano B” in caso di mancata apertura stradale: il ripristino delle “Navette della Neve”, con treni costanti tra Limone e Tenda a partire dal 12 gennaio. Infine, Bevilacqua sollecita una sinergia immediata con l’Osservatorio Ferrovia del Tenda per coordinare l’offerta ferroviaria con le esigenze del territorio.

Il gruppo punta il dito anche contro i ritardi del cantiere. “Cittadini e imprese non devono pagare per le inefficienze di Anas ed Edilmaco”, afferma Bevilacqua, che denuncia come la gestione dei lavori stia mettendo a rischio la sopravvivenza economica delle valli. “Il turismo e il commercio sono il cuore pulsante del nostro territorio. Il tempo della pazienza è scaduto: servono risposte concrete e disagi ridotti al minimo”.

Una presa di posizione netta, che arriva a poche settimane dalla scadenza dell’apertura straordinaria e che riaccende il dibattito su un collegamento considerato essenziale per la vita quotidiana e lo sviluppo delle comunità transfrontaliere.

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