La Liguria si attesta come la regione "più leggera" d'Italia sul fronte della burocrazia per le aziende agricole. La Giunta regionale ha infatti dato il via libera definitivo a un corposo pacchetto di semplificazioni normative che ridisegna l'assetto del comparto agrituristico, puntando a favorire lo sviluppo economico dell'entroterra senza intaccare la qualità dell'offerta.
Secondo il vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura, Alessandro Piana, il provvedimento trasforma il territorio ligure in un modello nazionale. «Abbiamo recepito integralmente le istanze degli operatori e dei sindaci, andando incontro al 100% delle richieste delle associazioni», ha dichiarato Piana, sottolineando come il nuovo testo renda la Liguria la regione con la normativa più flessibile a livello nazionale.
La riforma, che attua le nuove disposizioni della legge regionale 37/2007, introduce cambiamenti concreti per la gestione quotidiana delle strutture:
- Capacità ricettiva: Aumentano i limiti massimi di ospiti e piazzole per l'agricampeggio.
- Agevolazioni per le famiglie: Nel calcolo dei limiti di ospitalità, i minori di 14 anni appartenenti a nuclei familiari non verranno più conteggiati.
- Procedure snelle: Viene semplificata la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) ed eliminato l'obbligo superato di comunicare preventivamente le tariffe alla Regione.
- Nuove forme di turismo: L'aggiornamento normativo apre con decisione a strutture innovative come il glamping e disciplina meglio le attività sportive connesse all'agriturismo.
L'obiettivo dichiarato è quello di rendere le aziende liguri più competitive, trasformando l'agriturismo in una leva strategica per l'economia e la tutela del territorio. «Una riforma di buon senso – ha concluso Piana – che conferma la Liguria come una regione capace di ascoltare chi lavora, semplificando i processi per accompagnare lo sviluppo del turismo rurale».
Con questo provvedimento, la Regione mira non solo a sostenere gli operatori attuali, ma anche a incentivare nuove aperture, semplificando l'iter autorizzativo per chi decide di investire nel recupero e nella valorizzazione delle aree rurali liguri.





