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Cronaca | 18 dicembre 2025, 19:55

Imperia, ore di intenso lavoro nel carcere di via Agnesi: sequestrata droga e salvato un detenuto dal suicidio

A ricostruire quanto accaduto sono Vincenzo Tristaino e Giuseppe Giangrande (Sappe)

Imperia, ore di intenso lavoro nel carcere di via Agnesi: sequestrata droga e salvato un detenuto dal suicidio

Ore di forte tensione e grande operatività nella Casa circondariale di via Giacomo Agnesi, a Imperia, dove la Polizia Penitenziaria è intervenuta con tempestività e professionalità in due distinti episodi critici: il sequestro di sostanza stupefacente a un detenuto e il salvataggio di un altro ristretto che aveva tentato il suicidio in cella.

A ricostruire quanto accaduto sono Vincenzo Tristaino e Giuseppe Giangrande, rispettivamente segretario nazionale per la Liguria e segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE). Secondo quanto riferito, un detenuto ha tentato di togliersi la vita cercando di impiccarsi con un cappio rudimentale. Determinante è stato l’intervento immediato dell’agente di sezione che, accortosi del gesto estremo, ha dato l’allarme consentendo ai colleghi di intervenire e salvare l’uomo.

“Ancora una volta va riconosciuto l’impegno, la prontezza e il senso del dovere del personale di Polizia Penitenziaria – sottolineano i sindacalisti – chiamato quotidianamente a garantire sicurezza, ordine e, non di rado, a salvare vite umane”. Al tempo stesso, il SAPPE richiama l’attenzione sulle condizioni operative del personale, sempre più gravato da carichi di lavoro elevati e da situazioni ad alto rischio. Nel corso delle stesse ore, gli agenti sono stati protagonisti di un secondo intervento: insospettiti dal comportamento di un altro detenuto, lo hanno sottoposto a perquisizione, rinvenendo addosso sostanza stupefacente. Un’operazione che si inserisce nel più ampio e costante contrasto all’introduzione e all’uso di droga e telefoni cellulari all’interno degli istituti di pena.

Sul tema è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che ha lanciato un duro monito sulle condizioni del sistema penitenziario italiano. “Ignorare il disagio profondo che attraversa le carceri significa alimentare un sistema che produce sofferenza e perpetua violenza. Riformare il sistema penitenziario non è più solo un’urgenza morale, ma un preciso dovere costituzionale”, ha dichiarato. Capece ha inoltre ricordato alcuni dati allarmanti: dal 2002 a oggi, i suicidi rappresentano il 55% delle morti in carcere, mentre il 22% riguarda decessi per cause ancora da accertare. Anche l’overdose continua a essere una piaga, con una media di quasi due detenuti l’anno deceduti per l’uso di droghe, psicofarmaci o sostanze inalanti.

“La continua azione di contrasto a droga e cellulari illegali testimonia la professionalità del Corpo – evidenzia il SAPPE – che, oltre al ruolo di sicurezza, partecipa attivamente al percorso rieducativo dei detenuti”. Capece ha infine auspicato l’avvio delle pratiche presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il riconoscimento di una ricompensa agli agenti intervenuti nei due episodi. “Rivolgo il mio ringraziamento personale e quello di tutto il Sindacato alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria di Imperia e di tutta la Nazione – ha concluso – per la professionalità, l’umanità e il senso delle istituzioni con cui operano ogni giorno in un contesto complesso e spesso difficile”.

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