Gli Irriducibili Sanremo e l’intero mondo del calcio ligure si stringono nel dolore per la scomparsa di Bruno Baveni, autentica icona del calcio genovese e nazionale. Baveni si è spento all’età di 85 anni, lasciando un vuoto profondo nel cuore di tifosi e appassionati che hanno seguito la sua lunga carriera, prima da calciatore e poi da allenatore.
Nato a Sestri Levante nel 1939, Baveni iniziò la sua avventura calcistica con il Genoa, dove dal 1959 al 1966 collezionò 168 presenze e mise a segno 13 reti. In quegli anni divenne un punto di riferimento per la squadra rossoblù, distinguendosi per grinta e qualità tecniche. Il salto di prestigio arrivò con il trasferimento al Milan, club con cui giocò fino al 1969 e dove contribuì a conquistare trofei di grande valore: uno scudetto, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e la prestigiosa Coppa dei Campioni. Successi che testimoniano la sua determinazione e il talento che lo hanno reso un protagonista indiscusso del calcio italiano.
Appese le scarpette al chiodo nel 1974, Baveni intraprese la carriera da allenatore, mettendo la stessa passione e serietà al servizio delle squadre che guidava. Nel corso degli anni sedette sulle panchine di Entella, Imperia, Pavia, Casale e Pro Vercelli, portando la sua esperienza e il suo carisma. Anche la Sanremese ebbe l’onore di affidargli la guida tecnica nella stagione 1981/1982 in Serie C1. Nonostante l’avventura si concluse con un esonero alla tredicesima giornata, resta vivo il ricordo di un uomo onesto e dedito, che affrontava ogni incarico con impegno totale e rispetto per il calcio.
La sua figura rimane impressa nella memoria collettiva come esempio di professionalità e amore per lo sport. Baveni ha rappresentato un ponte tra generazioni, incarnando i valori autentici del calcio e lasciando un’eredità che va oltre i numeri e i trofei.
Alla famiglia di Bruno Baveni giungano le più sentite condoglianze da parte della comunità calcistica ligure e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne l’umanità. La sua storia continuerà a vivere nei ricordi e nelle emozioni di chi ama il calcio.





