C’è grande attesa per il concerto che si terrà oggi alle Teatro Cinema Centrale alle 18:00 che vedrà sul palco insieme all’Orchestra Sinfonica di Sanremo uno dei trombettisti più richiesti sulla scena internazionale: Sergej Nakariakov.
L’artista di origine russa, è noto e apprezzato in tutto il mondo per le sue interpretazioni. Il suo stile è unico: una combinazione di virtuosismo e tecnica impeccabile, suono vellutato e soave, grande agilità e profonda sensibilità espressiva. Un’altra delle sue caratteristiche è il suo repertorio che non è composto dalla sola letteratura originale per tromba ma da una continua ricerca di nuovi significati nell’espressione musicale e capacità di misurarsi con partiture nate per altri strumenti.
“Rimarrete stupiti!” - assicura il M° Giancarlo De Lorenzo che dirigerà il concerto - “Anzi, i nostri abbonati lo sono già. Quando è uscito il programma alcuni ci hanno scritto incuriositi nel vedere indicato come solista ospite un trombettista in una serata nella quale eseguiremo il Concerto n. 1 in do maggiore per violoncello. A riguardo non vogliamo darvi troppe anticipazioni ma siamo davvero molto soddisfatti di essere riusciti a portare a Sanremo e di suonare con un grande artista come Sergej Nakariakov”.
Il titolo del concerto "Il mondo intero capisce la mia lingua" richiama un pensiero attribuito a Franz Joseph Haydn, che sottolinea l’universalità del linguaggio musicale capace di trascendere le barriere linguistiche e culturali, parlando direttamente all'anima di ognuno. Il compositore fu una figura cardine della seconda metà del XVIII secolo. Considerato il “padre” della sinfonia e del quartetto, Haydn contribuì in modo decisivo alla definizione di uno stile musicale riconosciuto in tutta Europa per equilibrio formale, chiarezza espressiva e inventiva timbrica e offrì un modello imprescindibile per generazioni di autori, tra cui Wolfgang Amadeus Mozart e Ludwig van Beethoven.
La serata si aprirà con il “Concerto n. 1 in do maggiore per violoncello”, ritrovata solo nel 1961 dal musicologo ceco Oldřich Pulkert dopo oltre due secoli di oblío. Probabilmente composto per il virtuoso Joseph Weigl, violoncellista alla corte degli Esterházy, il concerto alterna passaggi di brillante virtuosismo a momenti di cantabilità distesa, restituendo un ritratto di Haydn estroverso e gioioso.
La seconda parte del programma è dedicata alla “Sinfonia n. 83 in sol minore”, una delle celebri “sinfonie parigine” composte per l’orchestra del Concert de la Loge Olympique. Con un organico più ampio rispetto alla corte degli Esterházy, Haydn poté sperimentare sonorità più audaci e contrasti dinamici incisivi. Nota al pubblico con il soprannome di “La Gallina” per l’onomatopea del secondo tema del primo movimento, la sinfonia è un esempio emblematico dello stile maturo del compositore: ironico, brillante, capace di fondere tradizione colta e spirito popolare.





